Regia di Tim Kirkby vedi scheda film
SKY CINEMA
Charlie Waldo (Charlie Hunnam) era un poliziotto dinamico e con un buon curriculum che tuttavia, nel pieno della sua carriera, dopo uno spiacevole incidente che lo vede finire pure incriminato per un fatto che non ha compiuto, decide di ritirarsi a vivere come un eremita.
Lo ritroviamo infatti barbuto e allo stato brado, mentre vive in serenità con soli cento oggetti presso un caravan posizionato in mezzo ad un ameno bosco, in compagnia di qualche gallina e di un kindle attraverso il quale divora letture ciondolandosi tra le placide acque di un laghetto a galleggiare su un grande salvagente.
Un giorno una sua astuta ex (Morena Baccarin), agente televisiva piuttosto lanciata, lo desta da questo suo torpore coinvolgendolo nell'indagine che ruota attorno all'uccisione della moglie di una eccentrica star televisiva, tal Alastair Pinch (il solito sin esageratamente istrionico Mel Gibson) che vivacchia attorno al set del film che lo ha reso famoso, abusando di alcolici anche durante i momenti di riprese.
Costui risulta l'unico indiziato, ma alcuni aspetti torbidi ed una banda di balordi che inizia a tormentare l'ex poliziotto, nonché un episodio di efferata violenza in cui pare venir coinvolta la ex fidanzata di Charlie, convincono quest'ultimo ad entrare in azione, quantomeno per difendersi da una serie di attacchi che lo vedono soccombere a violenti episodi di pestaggio senza remore.
Il nostro Charlie verrà catapultato al centro di un intrigo fosco che avrà come centro focale la Hollywood da cartolina degli studios televisivi e cinematografici, entro il quale, muovendosi prevalentemente con la sua bicicletta e cercando di sventare gli agguati dei balordi che tentano di bloccarlo, riuscirà a venire a capo della matassa entro cui si nasconde il vero colpevole.
Il film, che si trasforma in una commedia thriller sempre un po' troppo incerta su quale vero sentiero intraprendere tra due generi opposti ed un po' troppo affannosamente amalgamati assieme, è diretto con ordinario mestiere da un regista di estrazione televisiva come Tim Kirkby.
Se il ruolo da protagonista offre al lanciato Charlie Hunnam di spendersi in un personaggio dai tratti cangianti del fricchettone fino a quelli di una ritrovata civiltà del vestire e del radersi, e dunque in corso di definizione, sia a livello fisico che psicologico, il resto del cast non offre particolari interpretazioni di rilievo: Mel Gibson si produce nuovamente in uno di quei suoi ormai scontati ruoli di matto fuori dagli schemi che ormai caratterizza la quasi totalità delle sue ultime scelte attoriali.
Ma il suo ruolo, sebbene più centrale che in molti altri personaggi recentemente interpretati, non riesce davvero a convincere, e le sue imperversanti moine e i suoi estenuanti gigioneggiamenti non riescono affatto a rendere efficace il suo stravagante personaggio di attore televisivo capriccioso e immaturo.
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