Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film
Dopo i grandi successi della serie televisiva, i Digimon approdano sul grande schermo perpetuando le avventure dei piccoli umani e delle loro creature digitali mutanti. Il mondo dei Digimon è una curiosa e colorata sintesi di vari concetti quali il digitale, la “rete” e l’umano, che si basa su due mattoni fondamentali: i “digiprescelti”, i ragazzini in grado di manovrare queste strane creature digitali e la “digitrasformazione”, ovvero la loro capacità di assumere nuove forme. Il leader dei “digiprescelti” è Tai che con l’aiuto dei suoi sodali e del suo digimon Koromon/Agumon, deve salvare il mondo dalle incursioni di Diabormon, un maligno digimon che minaccia di distruggere la rete e che convince un computer a lanciare missili dagli Stati Uniti contro il Giappone. La seconda parte del film vede il gruppetto di giapponesini trasferirsi negli Usa per aiutare l’amico Wallace e salvare da una maligna mutazione uno dei suoi digimon gemelli. C’è molta carne al fuoco nel mondo Digimon, che assembla insieme Pokémon, Goldrake, la rete, il vetusto senso di minaccia incombente tipica dei giapponesi (vedi Godzilla e affini) e chissà quant’altro, ma il risultato è un confuso miscuglio che spesso indulge a una violenza fine a se stessa e in cui si sente la mancanza della dolcezza di Pikachu e della naïveté tecnologica di Goldrake.
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