Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Film di svolta per il regista turco-italiano Ferzan Ozpetek e uno dei primi film italiani a tematica omosessuale a riscuotere un grande e inaspettato successo di pubblico nelle sale. Personalmente credo che il miglior film di Ozpetek resti "La finestra di fronte", ma nelle Fate ignoranti le sue tematiche abituali e il suo personale modo di fare cinema risultavano ancora freschi e non erano scaduti nella maniera. Il film ci propone l'incontro di Antonia con Michele, amante in incognito del marito di lei, scomparso in un incidente, e mostra il cambiamento di prospettiva mentale in Antonia, che riesce ad accettare le famiglie allargate e un modo di vivere più sereno e più "inclusivo" nei confronti di tutti. Una tematica del genere non era certo una novità per il cinema, ma bisogna riconoscere al regista turco di averla affrontata con sensibilità, dandole risonanze emotive non banali, con un buon lavoro di introspezione sui personaggi. Il finale "in sospeso" in questo caso funziona a dovere. E bisogna apprezzare la direzione degli attori: Margherita Buy è viva e credibile, lontano dal suo cliché di donna nevrotica e isterica; Stefano Accorsi è la vera rivelazione del film con una buona interpretazione nel ruolo del ragazzo gay turbato a sua volta dall'incontro con la signora borghese; fra i caratteristi se la cavano egregiamente la musa abituale Serra Yilmaz, la rediviva Erika Blank e perfino Gabriel Garko nel ruolo di un malato di Aids. I detrattori del film sostengono che lo stile di Ozpetek sia assimilabile a quello di una soap opera, ma a mio parere, almeno per questo film, c'è un utilizzo abbastanza intelligente del linguaggio cinematografico, anche se non si può pretendere la profondità di un Almodovar. Molto bella la canzone "Due destini" dei Tiromancino sui titoli di coda.
Voto 7/10
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