Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Uno dei film italiani più amati degli ultimi dieci anni, ma non il migliore di Ozptek, a mio modo di vedere (“La finestra di fronte” mi è piaciuto tantissimo, ma questo è un altro discorso).
Quello che funziona meglio è la sensazione di smarrimento che coglie la protagonista (una Buy molto credibile ed assorbita dal suo personaggio), quando, dopo la morte prematura del marito, scopre che nella sua vita c’era … un altro.
Un film difficile, non completamente riuscito, ma che da un’istantanea per alcuni aspetti diversa dal solito e per questo coraggio non può essere bocciato in ogni caso.
Era difficile trovare un equilibrio completo degli affetti e delle tematiche e purtroppo, dispiace dirlo, in alcuni frangenti lo stereotipo diventa protagonista.
Così il regista, a cui il tema sta davvero, e senza dubbio, sinceramente a cuore, non si può dire abbia conseguito l’obiettivo in pieno.
Rimane comunque un buon film per diversi aspetti.
Mutazione della Buy a parte, convince spesso il percorso scelto, c’è il contorno fornito dalla comunità dei “diversi” che in sintesi sono uguali a tutti per quanto ricercano (amore, solidarietà) e ci paiono più vivi dei normali (e sicuramente lo sono).
Un film imperfetto, ma che offre anche molto.
Tre stelle e mezzo che arrotondo a tre, perché mi sa che sono stati di più i generosi e poi ci voleva qualcosa (non tanto) in più per scrivere una pagina di storia del nostro cinema moderno e dare un’istantanea completa sul tema.
La storia che racconta è bella, spesso trova guizzi davvero importanti, ma purtroppo in alcuni casi cade perciolosamente nel banale.
E' un peccato, perchè gli bastava poco per risultare meritevole al 100%.
Prova di classe.
Nei suoi occhi, nel suo modo di fare si respira tanto sentito sentimento.
Abbastanza bravo, si toglie il suo alone da macho e si cala in un ruolo difficile con coraggio.
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