Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Non sarà certo stato nelle intenzioni del regista (davvero? il dubbio rimane), ma la 'metamorfosi' di coscienza cui è sottoposta la protagonista - fiera eterosessuale, riesce infine a riconoscere una dignità umana agli omosessuali - è roba vecchia, sorpassata e francamente anche un po' discriminante anzichenò. E' una discriminazione comunque tutta nel gusto infantile del termine: nessuna cattiveria, solo paura del diverso da sè e dalle proprie certezze. E anche qui cosa c'è di nuovo? Assolutamente niente di niente di niente. C'è Accorsi che limona con due uomini. E che non sfigura nella prova attoriale, solitamente la più difficile per lui (che fa l'attore di mestiere, se qualcuno se lo fosse ancora chiesto). Le fate possono anche essere ignoranti, ma qui sembrano soltanto noiose e senza nulla di significativo da dire.
Quarantenne sposato muore investito in strada. La moglie, fra i suoi oggetti, trova un regalo firmato 'la tua fata ignorante'. Risalendo al mittente, scopre che si trattava di un ragazzo che vive in un appartamento con altri omosessuali. Dapprima inorridita dai 'diversi', entrando a contatto con la loro realtà impara ad accettarli e si fa anche in fretta una ragione di sette anni di tradimenti da parte dell'uomo che amava.
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