Regia di François Ozon vedi scheda film
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Basta non se ne può più, oramai vengono prodotti solo film sui Gay!
commento di scursuniFrancois Ozon prende uno spaccato de "Le lacrime amare di Petra von Kant" e lo usa per omaggiare la figura imponente di Rainer Werner Fassbinder. Ne scaturisce un film da camera che tra voglia di sesso, pene del cuore e vezzi d'artista, procede via senza troppi guizzi da ricordare. Presenti Adjani e Shygulla, attrici feticcio del maestro tedesco.
commento di Peppe ComuneUn omaggio a Fassbinder in una rilettura personale fatta da un regista che negli ultimi anni a spaziato in troppi generi con fortune altalenanti.
commento di ezioPresentato con successo, fuori concorso all’ apertura della Berlinale nel 2022 è ora, finalmente, in sala anche in Italia.
leggi la recensione completa di laulillaAutobiografia per immagini? Forse, ma non c’interessa, è una risposta, ultima in ordine di tempo, su cos’è fare cinema. Dall’alto della sua nuvoletta rosa siamo certi che Fassbinder annuisca soddisfatto.
leggi la recensione completa di yumeOzon torna a omaggiare Fassbinder con fedeltà e rispetto, rileggendo in chiave maschile “Le lacrime amare di Petra Von Kant” (1972), senza stravolgerne trama e ambientazione. Glaciale riflessione meta-cinematografica, ma anche interessante studio sul potere che si genera nei rapporti sentimentali delle persone e la sofferenza che comporta l’amore.
commento di Antonio_MontefalconeIl gender swap di Le lacrime amare di Petra Von Kant è un teatro di fantasmi che rievoca la biografia di Rainer Werner Fassbinder
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