Regia di Alberto De Martino vedi scheda film
Nonostante il titolo a un passo dall'hardcore, Femmine insaziabili è una pellicola piuttosto casta nelle immagini e nel linguaggio, anzi pure un po' banalotta e priva di particolare verve. Un paio di nomi stranieri nel cast (Robert Hoffman, austriaco, e la statunitense Dorothy Malone) e un altro paio di americani trapiantati in Italia (Frank Wolff, attivo nel nostro cinema già da una decina d'anni, e Romina, figlia di Tyrone, Power, a tutti gli effetti cittadina italiana) sono affiancati da nomi dignitosi, ma non altisonanti come quelli di Nicoletta Machiavelli o Luciana Paluzzi; anche sul copione le firme sono quelle che sono: Alberto De Martino, Lianella Carell, Vincenzo Flamini e Carlo Romano. Produzione modesta (Edmondo Amati) per un tentativo di giallo/thriller parzialmente riuscito; la tensione è scarsina e i colpi di scena non molto sorprendenti, nonostante una confezione non disprezzabile. De Martino proveniva da una serie di peplum e spaghetti western di poco valore, comunque riuscendo a non precipitare mai nella serie Z e proponendo un onesto cinema fatto di pochi mezzi e un po' di mestiere. La Power era già compagna di Al Bano e qui ha una particina minore. 4/10.
Un giornalista italiano in America reincontra un vecchio amico, Giulio, che gli confessa di essere in pericolo di vita. Il giorno seguente Giulio muore in uno strano incidente stradale. Al giornalista non rimane che indagare sull'amico, che si rivelerà essere stato un personaggio ambiguo.
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