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Granchio nero

Regia di Adam Berg vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Granchio nero

di alan smithee
4 stelle

locandina

Granchio nero (2022): locandina

NETFLIX

Una improvvisa irruzione militare in uno stato del Nord Europa non specificato, porta ad una deriva apocalittica ove un gruppo di rivoltosi si accinge ad organizzarsi per tentare di mettere a punto l'ultima carta ipotizzabile per debellare il regime militare innalzatosi a governare quelle lande ghiacciate ma evidentemente assai contese.

Una tenace madre, che durante l'incursione militare fu separata dalla figlia ancora adolescente, accetta di partecipare ad una pericolosa missione nella quale dovrà sfruttare la sua abilità nel pattinaggio, per trasportare un'arma segreta nel luogo ove poi sarà utilizzata per debellare il tiranno al potere.

scena

Granchio nero (2022): scena

Noomi Rapace

Granchio nero (2022): Noomi Rapace

Assieme ad una decina di altri volontari, formerà una squadra di pattinatori impegnati a percorrere la superficie ghiacciata di un tratto di mare che permetterà di raggiungere prima la meta: il ghiaccio è troppo sottile per essere percorso da un veicolo, ma troppo spesso perché si possa viaggiare su una imbarcazione, e il procedere pattinando pare l'unico sistema per arrivare in tempo alla meta.

Lungo un percorso dai connotati visivamente affascinanti, ma denso di insidie sia naturali che belliche, il gruppo subirà costanti perdite fino a ridursi a due soli sopravvissuti.

Ma, giunti in loco, il sospetto che ciò che si stava trasportando miri, più che all'annientamento del nemico, alla distruzione dell'intero pianeta, induce i superstiti a ribaltare la propria posizione.

scena

Granchio nero (2022): scena

scena

Granchio nero (2022): scena

Per la nostra tenace protagonista, inoltre, la scoperta di essere stata ingannata circa le reali sorti della figlia, induce la stessa ad andare a fondo con la sua nuova missione di boicottaggio del piano originale.

Diretto dal debuttante nel lungometraggio Adam Berg, svedese proveniente dal mondo degli spot, il film vanta la presenza della diva svedese da tempo lanciatissima anche a Hollywood, Noomi Rapace, che non perde nemmeno questa occasione per rivelarsi un'attrice ahinoi assai modesta, con quel suo viso ovale perennemente mono-espressivo e votato alla catatonia.

Incalzata da un certo ritmo, la storia si rivela ben presto piuttosto scontata e piena di déjà-vu, subissata da personaggi prevedibili e sfaccettati con un'accetta spuntata, e non è sufficiente la indubbiamente amena ambientazione artica a rendere più interessante la solita svolta eroica che permette alla protagonista di far valere la propria tenacia di guerriera.

 

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