Regia di Eddie Romero vedi scheda film
Episodio conclusivo di una sgangherata saga horror-fantascientifica
Ultimo capitolo in ordine di tempo tra quelli circolati nel nostro Paese dedicato a una serie di fantasy-horrors americano-filippini a bassissimo costo iniziata con successo nel 1968 con il "Terrore sull'isola dell'amore".
Si rinsalda dunque il sodalizio tra il regista Eddie Romero, vero e proprio decano del cinema di genere filippino e il suo abituale attore feticcio di detta sgangherata saga John Ashley, già clone povero di Elvis Presley, qui palesatosi anche in veste di produttore. Saccheggiando a più non posso il noto romanzo di H. G. Wells "L'isola del Dottor Moreau" sino a raschiare il c.d. fondo del barile, il film si incentra sulle folli ricerche del Dottor Gordon (Charles Macauley) tendenti a creare l'essere perfetto nascente dall'unione tra l'uomo e la bestia (sic!). Con l'ausilio della propria figlia e collaboratrice Neva (la stellina televisiva Pat Woodell) e del fido sgherro Steinman (un ottimo Jan Merlin), il nostro mad doctor ordinerà il rapimento durante un'escursione subacquea del Dottor Matt Farrell, individuato come soggetto ideale per i suoi esperimenti; questi riunirebbe infatti in sè le personalità dell'insigne scienziato, dell'avventuriero amante degli sports estremi e più in generale del superuomo a tutto tondo e un tanto al chilo. Il relativo ruolo è ovviamente rivestito dall'ineffabile Ashley, in questa sede quanto mai fuori parte (il che è tutto dire!), il quale ci regala un look, analogamente a quanto successo nel precedente episodio "La bestia di sangue", assai poco confacente a quell'uomo di scienza che pretenderebbe di interpretare. In linea con i tempi e con le mode che cambiano ma ragionando sempre con la sua "testa da rockettaro", propone un personaggio a metà tra un Elvis Presley ultima maniera e un Little Tony versione anni settanta, presentandosi cioè con capigliatura più folta e meno impomatata rispetto ai precedenti episodi, pantaloni a zampa di elefante e immancabili basettoni.
Tornando a noi, Neva perdutamente invaghitasi, ca va sans dire, del nostro rockettaro di terza fascia comincerà a dubitare della bontà delle idee del padre (ma va?), divenendo parte attiva al progetto di liberazione di tutti gli uomini-bestia segregati in un antro-laboratorio.
Un plot dalle ottime premesse, almeno per noi adoratori dei "very strange movies", si perde in una regìa priva di mordente con interpreti anonimi e scialbi, con la sola eccezione di Jan Merlin abbastanza azzeccato nel ruolo del villain di turno.
Una sceneggiatura a dir poco deficitaria costringe inoltre il malcapitato spettatore, come nel testè citato "La bestia di sangue", ad assistere a quelle noiosissime sortite nella giungla filippina per "allungare il brodo", caratterizzate da interminabili camminate, sporadiche sparatorie e ben poca azione.
A parte qualche discreto effettaccio splatter, come i fiotti di sangue conseguenti ai colpi di pistola e alle sventagliate di mitra, il film risente dei limiti di budget lasciando solo accennate alcune idee deliziosamente bizzarre che avrebbero potuto raggiungere, se adeguatamente trattate, ben altri esiti. Nulla più che un'occasione sprecata è dunque l'operazione chirurgica di scraniamento eseguita dal Dottor Gordon sul Dottor Pereira (il filippino Eddie Garcia, già mad-doctor ne "La bestia di Sangue"), per trapiantarne il cervello da scienziato sugli uomini-bestia. Questi ultimi, pur nella loro disarmante ingenuità, rimangono, nonostante tutto, l'elemento più apprezzabile di una pellicola per altri versi trascurabile e poco interessante. Se la donna-pantera, interpretata della star della blacksploitation Pam Grier e dalla quale ci si sarebbe aspettato sinceramente molto di più, si limita ad alcuni ruggiti piuttosto squallidi, tra le altre folli creature piace enumerare: un simpatico uomo-toro, centrato con una pallottola in fronte dopo pochi secondi di apparizione; l'uomo-antilope, che pur dominato da istinti e aspetto bestiali, si rivelerà essere un ottimo tiratore di fucile (sic!); ciò senza dimenticare l'uomo-ragno, sempre defilato e nascosto nella sua ragnatela non si sa se per un'attribuita timidezza da parte degli autori o per la latitanza di un trucco decente. La palma del weird va senz'altro al delirante uomo-pipistrello, caricatura di un Christopher Lee d'accatto e nell'occasione anche vampiro; il ridicolo mostro sarà infatti decisivo per l'immancabile e scontata sconfitta del folle Dottor Gordon, prima di spiccare il volo, simulato da un effetto speciale a dir poco casareccio, verso altre nuove e mirabolanti avventure.
Chiusa la parentesi del fantasy, la strana coppia John Ashley ed Eddie Romero proseguirà con il curioso women in prison "Donne in catene", stando ai prodotti reperibili nell'italico idioma.
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