Regia di Ti West vedi scheda film
Film omaggio di un genere, di un’epoca e di un’idea di cinema, quell’horror di serie B anni ’70 in grado di veicolare più messaggi e più contenuti di tanta autentica serie A (il modello conclamato, qui, è “Non aprite quella porta”). Non ha la pretesa di essere revisionista (come è invece, e non è un difetto, un altro bellissimo film di Ti West, “Nella valle della violenza”), ma l’onestà di essere un neo-slasher con inedite parentesi di dolore. Mia Goth, nel suo sex appeal sinistro e luciferino, divora il film, che è feroce e politico, con una scena indimenticabile (l’uccisione davanti alla macchina). Ti West si conferma regista sagace, sapiente e sincero, oltre che indubbiamente talentuoso.
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