Regia di Ti West vedi scheda film
A Sexy horror Story è il primo film della trilogia di Ti West. Un film a tinte horror che offre molto di più.
Nel 1979, una troupe cinematografica tenta di realizzare un film per adulti nelle zone rurali del Texas. Tuttavia, quando i proprietari di casa li catturano, devono combattere per sopravvivere.
Questo film ha alla sua base i classici cliché horror, abbiamo quindi i jump scare, i momenti splatter, lo slasher e la final girl. Che altro vogliamo di più classico?
Eppure, c’è di più, molto di più.
X: A Sexy horror Story è il primo film di una trilogia che vede un prequel (Pearl) e un sequel (Maxxim), ma questo primo capitolo, al netto di qualche problema di montaggio delle scene e qualche sbavatura interpretativa (non di Mia Goth), è un piccolo capolavoro.
Ti porta Nell ‘America di fine anni 70, nel mondo del cinema si, ma quello pornografico, in quel periodo in grande ascesa, ma non ancora propriamente accettato.
Ti porta in una fattoria in mezzo al nulla, dove due anziani vivono in solitudine, ti portano alla scoperta del “io merito ti più” di cui sono conviti tutti, giovani e meno giovani.
Mia Goth nella doppia parte di Maxxine l’attrice porno e Pearl, l’anziana residente nella casa è superlativa: in questa pellicola mostra tutto il suo talento che già si era intravisto in altre pellicole come Emma.
Da una mezza commedia scanzonata si trasforma in un “Si salvi chi può” il terrore scaturito dagli anziani: il nostro terrore della vecchiaia, la paura di non poter più essere Maxxine bella e figa ma solo Pearl abbandonata alla sua vecchiaia e ricoperta di rughe.
E quell’uomo in televisore che, come tutti i santoni, pontifica sull’amore di Dio e di Gesù ma solo per un comodo personale, per una convinzione di essere lui stesso l’unto dal Signore, nelle sue manie di protagonismo e di grandezza e nella sua povertà d’animo.
Per tutto il film non smette mai di pontificare, di trovare colpe negli altri, che non vogliono essere come lui, ma solo se stessi, che grazie a lui vivono una vita nella ricerca di diventare una stella superiore a lui.
Buona la scenografia e la fotografia, probabilmente i personaggi sono stati caratterizzati poco però non sono solo marionette, il loro lo fanno.
Ma la domanda sorge spontanea, non è che Pearl e Maxime sono il fronte e il retro della stessa medaglia?
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