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X - A Sexy Horror Story

Regia di Ti West vedi scheda film

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La recensione su X - A Sexy Horror Story

di YellowBastard
8 stelle

Il genere pornografico ha la tradizione di essere considerato come un cinema che funziona per accumulo di amplessi e oscenità, istigando nello spettatore l’estrema soddisfazione della propria libido, ma senza preoccuparsi affatto che questi seguano una qualche forma di racconto.

Un altro genere cinematografico che ha una nomea simile é proprio il cinema dell’orrore con pellicole che troppo spesso puntano quasi esclusivamente sul raccapriccio e sull’effetto granguignolesco più efferato per impressionare lo spettatore, dimenticandosi al contempo di costruirvi attorno anche un qualche raccordo narrativo.  

Un’altra cosa che hanno avuto in comune é che entrambi i genere venivano classificati con il divieto ai minori (anche se per motivi ben diversi), particolare che veniva pubblicizzato con l’applicazione sulle locandine della lettera X, simbolo appunto del divieto.

 

In qualche modo questa pellicola, specie di strambo amalgama di entrambi, cerca di rendere loro giustizia.

Riuscendoci pure.

 

X – A Sexy Horror Story: recensione del film horror con Mia Goth

 

Scritto e diretto (e prodotto) da Ti West per A24 (e distribuito in Italia da Midnight Factory a partire dal 14 luglio) X - A Sexy Horror Story (in originale semplicemente X mentre il sottotitolo esclusivo della versione italiana allude, forse, al nostrano A Classic Horror Story di Roberto De Feo & Paolo Strippoli) sembrerebbe un classico slasher movie ambientato nel mondo della pornografia degli anni’70, l’ennesimo horror estivo di serie B come tanti in questo periodo se non fosse che, fin dalla primissima inquadratura, la ricercatezza della regia, una trama per quanto semplice efficace, l’ottima fotografia e un montaggio da antologia dimostra invece di essere ben altra cosa.  

 

Non soltanto un Non aprite quella porta (evidentissimo il richiamo al cult di Tobe Hopper del’74) che incontra Gola Profonda (la pellicola che nel’72 ha sdoganato il cinema porno rendendolo un fenomeno di costume) ma un’opera che attinge costantemente ai vari capolavori del genere, con omaggi o citazioni da Le colline hanno gli Occhi fino a Psycho, Che fino a fatto Baby Jane? e Shining, rielaborandoli e contaminandoli con elementi di diversa natura (specificamente il cinema porno, ma non solo), relazionati perfettamente tra loro ed enfatizzandone il loro lato psycho-biddy, l’ennesimo sottogenere horror dove i protagonisti sono persone anziane marcatamente creepy.

 

West gioca con il genere, omaggiandolo e spiazzandoci continuamente, ma al contempo gioca anche con il genere porno, tra stereotipi (trama pretestuosa che però aspira ed essere, nelle intenzioni del regista, qualcosa all’avanguardia, una protagonista femminile dominante, una svampita e una puritana e quello maschile, ovviamente, superdotato e di colore) e una confezione dalla patina sgranata e dorata tipica di un immaginario del porno degli anni’70 (Tra parentesi esiste davvero un film dal titolo Farmer’s Daughters, una gang-rape del’72, ed é impressionante la similitudine stilistica, scenografica ma anche narrativa, seppur virata più verso lo slasher, con la pellicola di West).

 

X – A Sexy Horror Story”: troppo estremo per la commissione, scatta il di  divieto ai minori di 18 anni - Thinkmovies

 

X è anche il confronto tra due generazioni diverse, un passato di ossessioni puritane e filo-cristiane contro una gioventù figlia della contro-cultura liberale, due diversi modi di vivere figlie (anche) delle loro epoche, ma X é soprattutto un film sul tempo che scorre inesorabile e che traccia un solco indissolubile tra una gioventù abbagliata dal sogno americano e spinta dalla fama del successo e dalla illusione di libertà e di ricchezza e una vecchiaia che quel sogno americano lo ha già vissuto ed è ormai giù tramontato, e in un confronto tra corpi ancora aitanti e pieni di promesse per il futuro (e che concedono senza inibizioni o vergogna, e anzi con un certo compiacimento, il proprio corpo alla macchina da presa), e altri ormai in decadimento, segnati dalla vergogna, dal rimpianto e dalla nostalgia che poi degrada nell’invidia (e nel desiderio) di corpi invece ancora sensuali e attraenti.

 

E il pregio del film é anche nel renderlo palese senza mai essere troppo didascalici nel farlo, raccontando benissimo il senso di un’epoca di rottura come gli anni’70, di rivoluzione giovanile e di distacco con il passato oltre che di sesso e droga (e rock n’roll), alimentando anche un certo meccanismo metalinguistico citando direttamente un certo cinema esplotation di serie B, molto alla grindhouse.  

In certi momenti il gioco meta cinematografico é perfino troppo scoperto, diventando anche stucchevole, ma riesce comunque a portare a casa il risultato.

 

X Movie Review: Ti West's Raucous Texas Chain Saw Massacre Homage

 

Molto azzeccata la protagonista Mia Goth, dalla bellezza atipica e allo stesso tempo innocente e ambigua, infantile ma anche sfrontata, per una bellezza così particolare che oltre al desiderio evoca sensazioni molto più drammatiche e oscure, e che recita in un doppio ruolo: quello di Maxine e (dietro a un pesante trucco prostetico) di Pearl, unico volto di due diverse generazione a confronto, oggetto di pulsione sensuale la prima e di inquietante libido la seconda, con il suo emblematico desiderio di possederla per riappropriarsi di ciò che era stato suo un tempo (e che é andato perso), e, allo stessa tempo, anche vittime e carnefici di se stesse.

 

Proprio Pearl, sempre interpretata da Mia Goth, sarà la protagonista del prequel girato in Nuova Zelanda in contemporanea a X e già in post produzione (dovrebbe essere pronto entro l’anno) per quello che, stando alle intenzioni di Ti West, dovrebbe presto diventare una trilogia.

 

X - A Sexy Horror Story: A24 omaggia i film slasher degli anni '70  [recensione] | Anonima Cinefili

 

Completa il cast una serie di ottimi comprimari, in ruoli anche stereotipati e (forse) proprio per questo piuttosto divertenti, a partire da Jenna Ortega, già in Scream e prossima Mercoledì nella serie Wednesday ideata da Tim Burton per Netflix, Martin Henderson, Brittany Snow, Kid Cudi, Owen Campbell, Stephen Ure, James Gaylyn e Simon Prast.

 

VOTO: 8

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