Regia di George Cukor vedi scheda film
Dispiace vedere Cukor dare il suo talento in una operazione così povera, oltre che di storia , anche di attori, che anche, in alcuni casi, di buon livello sono costretti ad adeguarsi ad una storia ed ad una convivenza non all’altezza. Un’operazione studiata a tavolino, dove si mette a disposizione della Loren un regista magico, per le attrici, come Cukor; la si fa bionda, e già qui si fa un passo falso, l’eleganza e l’ironia che il ruolo richiede va a perdersi nella incapacità dell’attrice ad esprimersi, se non in modo manierato, bisognerebbe sentirla in originale per appurare ancora meglio questa condizione, dato che anche in America il film, come tutti quelli messi in cantiere per lei in quel periodo (Ponti, dietro le quinte, quanti denari ci avrà rimesso!!) fu un flop, anche previsto, in Italia fu naturalmente doppiata, ma il risultato non cambiò, benché fu anche ridistribuito con altro titolo, dopo il lancio forzoso e studiato de La Ciociara. Cukor puntò molto sulle scenografie e costumi, indusse la Loren a dimagrire, ma l’insoddisfazione era sempre a galla. Il confronto con la Magnani è ridicolo, per quanto riguarda La Carrozza d’Oro, e ci voleva la faccia della Scicolone per proporlo.
una storia che non sta addosso agli attori
cerca di fare miracoli con ambientazione e parrucche, ma non ce la fa
sanguigno, ma un po' spento
dimentichiamocela
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