Regia di George Cukor vedi scheda film
Un buon film, forse fin troppo osannato a decenni di distanza, ma che ai tempi fu un clamoroso fiasco nonostante l'ottimo cast: troppo moderno e sfuggente in un'epoca caratterizzata da un concretismo fin troppo muscolare e poco avezzo ai troppi voli pindarici.
Non sorprende più di tanto che il film di George Cukor del '35, nato in un'epoca infelice tra la fine della Grande Depressione economica e l'inizio del Secondo Conflitto Mondiale, non abbia allora trovato i favori del pubblico (salvo essere rivalutato parecchi decenni dopo). Troppo moderno per i tempi, con i suoi continui cambi di registro, la spavalderia di una Katharine Hepburn prima donna, poi uomo, poi di nuovo donna, la poliedrica formazione di un quartetto di truffatori improvvisati in giro come una compagnia di gitani, con roulotte annessa. Ma indubbiamente il film ha comunque un suo fascino, vuoi per l'ottima interpretazione su cui spicca il giovane Cary Grant, vuoi per quell'aspetto un pò naif di un film che è evidentemente avanti nel tempo sia per la trama che per il modo in cui fu girato. Un'ambiguità che pervade come un filo conduttore tutta la trama, ma che ne restituisce quella che oggi è considerato un classico del cinema anni '30.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta