Regia di Jamie Patterson vedi scheda film
Le colpe dei padri ricadono sui figli? Alla domanda tenta di dare risposta il regista inglese Jamie Patterson, autore di un horror profondamente pessimista.
Londra. Hellen (April Pearson), mentre sta camminando per strada diretta a casa dei genitori, assiste inerme al suicidio del padre, gettatosi da un palazzo. Paralizzata dallo shock, viene investita da un'auto di passaggio. Un anno dopo, ripresasi dal coma, assieme al marito Greg (Blake Harrison) e alla piccola figlia Heidi si trasferisce a vivere nella casa paterna. Ostacolata da uno stato di apparente amnesia, inizia a indagare sulle cause che hanno spinto il genitore al suicidio. Perseguitata da fantasmi di bambini, inizia a credere che gli stessi siano stati vittime del padre, forse uno spietato serial killer attivo sul finire degli anni Ottanta.
"Se Dio ha il potere di intervenire, come può permettere così tanta sofferenza e così tanto male?"
(Hellen)
"Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione."
(Antico Testamento - Es 20,5-6)
The kindred: April Pearson
Jamie Patterson realizza un horror stratificato che punta su elementi tipici del filone ma allargando il campo anche al giallo, arrivando cioè a prospettare una soluzione melodrammatica, causa prima del titolo (traducibile in italiano come "il parente") e decisamente originale, in grado di sovvertire completamente le identità dei vari personaggi. April Pearson caratterizza con estrema sensibilità questa tragica figura di madre fallita - al tempo stesso e con identico risultato figlia, moglie e nipote - costretta a scoprire una realtà dolorosa e talmente inaccettabile da indurla ad arrivare a un punto di non ritorno, che trova conclusione di fronte alla stessa finestra del palazzo in cui il padre si è tolto la vita. The kindred non risparmia momenti spaventosi con apparizioni inquietanti di bambini, una seduta medianica e altre circostanze che sconfinano nel paranormale. Ma non sono questi gli elementi che rendono solida e coinvolgente la trama del film. La sceneggiatura, opera di Christian J. Hearn, punta invece a questioni esistenziali trattandole in chiave drammatica e pessimista. La prima, fondamentale, è quella della perdita: Hellen infatti si trova in breve tempo senza più un padre, un marito, priva di Fede; e proprio la Fede è simbolo della seconda importante tematica trattata nel film, ossia la religione. Più dei piccoli corpicini spettrali che compaiono in maniera subdola e inattesa nella vita quotidiana della sempre più angosciata protagonista, a destare inquietudine è il persistente enigma che attraversa i vari fotogrammi del film, rappresentato dal dubbio sulla (im)plausibile esistenza di Dio, ben sintetizzato nel breve dialogo tenuto tra Helen e il prete in merito alle "colpe dei padri che ricadono sui figli." Forte di una bella cinematografia e di pochi ma efficaci effetti speciali, The kindred non sembra essere stato particolarmente apprezzato dal pubblico, in parte tradito da un contenuto forse troppo articolato, meno spettacolare, strettamente luttuoso e privo di una conclusione rassicurante. Nessuna risposta infatti arriva nei confronti degli eterni dilemmi messi in scena, ma emerge solo la certezza che vivere è principalmente doloroso e che la conoscenza, il sapere, invece di lenire le sofferenze dell'essere umano, contribuisce a renderne più tragica l'esistenza.
The kindred: April Pearson
"E poi il dolore anche inutile, anche ingiusto, non andava mai sprecato. Si devolveva in sconto dei peccati. E se non si avevano peccati personali, andava in sconto del Peccato Originale, vecchio debito di famiglia, contratto dai nonni Adamo ed Eva e mai estinto nei secoli, per il peso eccessivo degli interessi celesti."
(Marcello Marchesi)
F.P. 27/01/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 94'17") / Data del rilascio USA: 07/01/2022
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