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I diavoli volanti

Regia di A. Edward Sutherland vedi scheda film

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La recensione su I diavoli volanti

di giampy
8 stelle

Durante la temporanea separazione dal produttore Hal Roach, i due comici girano questo esilarante film per la Rko, diretto da un ottimo mestierante quale Edward Sutherland. La pellicola si propone di essere un remake del loro secondo lungometraggio, "Beau Hunks" (I due legionari, 1931), ed offre due Stan e Oliver davvero scoppiettanti. Personalmente adoro la parte in cui si stanno preparando in camera e Stan cerca di non sbattere la testa su una parte bassa del soffitto, sotto la quale vi è un comodino con il catino con l’acqua; la scena in cui Oliver vuole suicidarsi e convince Stan a fare lo stesso. E poi tutta la parte ambientata Legione Straniera, quando Oliver cerca di dimenticare Giorgetta, la donna per cui ha sofferto così tanto da decidere di arruolarsi trascinando il povero Stan, ma finisce che questi gli ci fa pensare sempre; oppure la sequenza in cui i due comici sono in prigione e Stan prende la rete metallica della branda e la suona come un’arpa, sotto lo sguardo attonito di Oliver, ed infine l’esilarante scene in aereo, con i due che si sbracciano per cercare di pilotarlo. Eccellente poi la scena finale: Ormai l’amico è morto dopo l’incidente aereo e Stan girovaga per le campagne, quando si sente chiamare, si gira e vede un cavallo in bombetta e baffetti che gli dice: «Well, here’s another nice mess you've gotten me into» («Bene, ecco un altro bell’imbroglio in cui mi hai cacciato»). E' il caro Oliver, reincarnato nel suo animale preferito, e Stan lo abbraccia. I due "stupìdi" sono finalmente riuniti! Personalmente ritengo questo film uno dei più divertenti di Laurel & Hardy, brioso e spassoso come pochi, con una attenta cura alle gag, alle situazioni comiche e ai personaggi di contorno. Concludo questa mia opinione con un bellissimo aneddoto che riguarda in particolare Oliver Hardy. Durante la lavorazione del film, il comico conosce una deliziosa segretaria di edizione, Virginia Lucille Jones, che sposerà l'anno seguente e con la quale vivrà felicemente fino alla morte.

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