Regia di Lionello De Felice vedi scheda film
Andrea e Annetta sono due quindicenni di famiglie molto differenti tra loro. Si vogliono bene e trovano nel loro amore un rifugio dai mali e dai problemi del mondo. I guai veri cominciano però quando la ragazza rimane incinta.
Sesso tra minori: oggi l'argomento può sembrare quantomeno controverso, ma neanche nel 1953 un tema simile poteva passare inosservato agli occhi della censura, tanto è vero che L'età dell'amore uscì inizialmente con il divieto di visione al pubblico di età inferiore ai 16 anni. Buffo proprio perché l'età dei due protagonisti (anche quella reale: si tratta di Marina Vlady e Pierre-Michel Beck, classe 1938 entrambi) è 15 anni. Ambedue gli attori avevano già qualche esperienza sul set ma, mentre la carriera della prima decollerà rapidamente negli anni successivi, quella del secondo si spegne sostanzialmente qui. L'età dell'amore è una coproduzione italo-francese basata su un testo teatrale di André Biribeau tradotto in sceneggiatura dal trio Franco Brusati-Vittorio Nino Novarese-Lionello De Felice; quest'ultimo è anche il regista dell'opera. Nulla di trascendentale o di particolarmente turbante, a conti fatti: un modestissimo melodramma con doverosi colpi di scena lacrimogeni messo in scena dignitosamente e che nel cast può contare anche le presenze di, tra gli altri, Fernand Gravey, Vittorio Sanipoli, Nando Bruno, Lauro Gazzolo, Xenia Valderi, Silvio Bagolini e soprattutto Aldo Fabrizi in una parte laterale. La storia oggi risulta a dir poco antiquata, ma per il pubblico dell'epoca aveva sicuro appeal; il lieto fine melenso ne è la logica conclusione. 3,5/10.
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