Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Uomini e donne che soffrono come cani, cani dai tratti quasi umani: nel suo stupefacente film d'esordio, Inarritu sceglie il filo rosso dell'amore per il quadrupede per raccontare tre storie di ordinaria infelicità sentimentale. La prima è quella di un ragazzo che si arrangia facendo combattere il suo ferocissimo rotweiler: con i soldi delle scommesse clandestine spera di poter fuggire con la cognata della quale è innamorato. La seconda storia è quella di una top model che perde l'uso di una gamba in occasione di un incidente automobilistico. Come se non bastasse, il suo cagnolino finisce inghiottito sotto il parquè di casa. La terza storia è quella di un ex-miliziano zapatista finito a fare il barbone, uno che vive in una topaia con una miriade di cani. Sarà lui a salvare dalla morte il cane da combattimento del primo episodio, che però lo ripaga sbranando tutti gli altri.
Raccontato magnificamente con uno stile che sta tra Robert Altman, Quentin Tarantino e Paul Thomas Anderson, servito da un cast stellare che gareggia in bravura, sottolineato da una colonna sonora memorabile, Amores perros è una straordinaria metafora sulla capacità degli umani di riconoscere l'essenziale nelle loro esistenze, accomunate - nel trittico che compone il film - dall'assenza della figura del padre. Copione di Guillermo Arriaga.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta