Regia di Adam Shankman vedi scheda film
Jennifer Lopez e Matthew McConaughey tentano di rinverdire i fasti della "screwball comedy" (da alcuni tradotta col termine "commedia svitata") degli anni Trenta, ma il risultato è un filmetto deludente che arriva al finale in maniera prevedibile e spompata. La colpa è essenzialmente di una sceneggiatura sviluppata male, con troppe situazioni che non stanno nè in cielo nè in terra, gag innocue oppure fastidiose (ad esempio quella in cui McConaughey tenta di aggiustare una statua e la sua mano rimane incollata ai genitali), una caratterizzazione dei personaggi italiani abbastanza banale e risaputa. Il regista Adam Shankman, esordiente, tenta di farsi notare con un elaborato piano-sequernza iniziale che sembra la scimmiottatura di quelli analoghi di Paul Thomas Anderson; nella coppia di protagonisti la Lopez batte ai punti un McCounaghey piuttosto ingessato e, fra i caratteristi, non spicca certamente l'antipatica bionda Bridgette Wilson, moglie del tennista Pete Sampras. Tuttavia, qualche scena buffa o tenera qua e là la si trova comunque, che impedisce al film di naufragare completamente: ad esempio la scena in cui il padre della Lopez spiega alla figlia come era nato l'amore con sua madre, a partire da un matrimonio combinato, oppure la scena in cui l'imbranato Massimo, interpretato dall'ex modello di Calvin Klein Justin Chambers, fa una toccante dichiarazione d'amore a Mary e riesce a convincerla a sposarlo.
voto 5/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta