Regia di Lee Frost vedi scheda film
Nudie diretto senza un minimo di coraggio da Lee Frost. Un cast di bellissime, abbruttite da costumi d'epoca e parrucconi grotteschi, pur recitando senza veli dall'inizio alla fine riesce a provocare solo un frustrante senso di apatia. Colpevole anche una colonna sonora clericale, in grado di azzerare il già modesto ritmo del film.
Fine del XV° secolo. Per saldare i debiti del padre, deceduto durante la guerra, Cecily (Angela Carnon) viene venduta come schiava a una giovane coppia. I nuovi padroni cercano di farsi accettare in maniera un pò troppo invasiva (lei la seduce, mentre il marito spia), tanto che la poverina scappa terrorizzata al pensiero della nuova vita che l'attende in quell'ambiente sconosciuto e moralmente degenerato. Finisce nei terreni di Quade (Kathy Hilton), una contessa che dedica buona parte della giornata partecipando a orge sfrenate. Situazione che non gradisce, tanto da mettersi di nuovo in fuga, sperando di raggiungere l'America. Peccato che mentre cerca di acquistare un biglietto per salpare con la nave, viene catturata, arrestata e rinchiusa in prigione, accusata di stregoneria.
Poor Cecily: scena
Terribile nudie (non hard) diretto dallo specialista del genere, Lee Frost, che in questa circostanza riesce a sprecare una sceneggiatura suggestiva (opera di Cedric Malcome), un cast di bonazze e metri di pellicola per mettere in scena un barboso insieme di interminabili sketch privi d'effetto che non sia soporifero e, alla resa dei conti, per nulla erotici. Colpa di parrucconi abnormi messi in capo alle attrici e del timore d'affrontare con fermezza il tema sessuale (in piena Golden Age of Porn). Tanto che il regista, moralmente frenato e rimasto legato a una cinematografia erotica anni '60, si limita a riprendere in campo lungo antiestetici amplessi simulati, ulteriormente avviliti da musichette clericali e da una direzione statica e imbambolata. Addirittura nel momento più intenso, quello delle torture subite dalle prigioniere nei sotterranei dell'Inquisizione, Frost riesce a far passare inosservate, in secondo piano e quasi irriconoscibili, bellezze tipo Brigitte Maier e Uschi Digard. Si salva una buona fotografia con faretti rosa e azzurri, destinata a creare atmosfera negli interni. Per il resto sono quasi 90 minuti di stressante vuoto. Un'esperienza frustrante anche per l'adolescente ingenuo e alla ricerca di qualche emozione piccante. Qui, per davvero, non c'è nulla d'attraente e nemmeno gli abbondanti nudi di donna riescono a rendere più intrigante un film spento, del tutto privo di anima. Incredibile come Frost sia riuscito a sminuire tale gineceo, rendendolo semplicemente un insieme di corpi insensibili, avvinghiati senza convinzione, patetici e piuttosto noiosi.
Poor Cecily (1974): locandina
"Io non ho mai capito niente della mia sessualità, di quella degli altri, un casino, ma mi sono lasciata andare... niente è certo, tutto è forse, bisogna nuotare e godere nel forse."
(Laura Betti)
N.B.: il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
Poor Cecily (Lee Frost, 1974) - Clip
F.P. 07/01/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 86'06")
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"N.B.: il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto."
In effetti il grassetto è un ottimo deterrente, ottima pensata.
Però se lo scrivi in tedesco è meglio.
https://youtu.be/8xuAw0_6qwE
Lol...
Probabilmente hai ragione. Da quanto appreso vedendo lo spassoso video di Gioele Dix, più che scriverlo in lingua tedesca direi con "metodo" tedesco ;)
https://pbs.twimg.com/media/FIl1H7fXoAURNEb?format=jpg&name=900x900
Sì. Più o meno è così. Ma non c'è diverso modo di segnalarlo. Ciao :)
Diciamo che più che un segnale di discrimine, quell'avvertimento è un _invito_ alla visione... Insomma, svolge proprio il ruolo opposto per il quale è stato pensato. L'alternativa sarebbe non mettere il video, ma sarebbe una brutta alternativa.
Oppure una sezione specifica del sito, dedicata ai film per adulti e con accesso riservato solo ai maggiorenni.
Come idea, ci sta. Come realizzazione (carta d'identità o carta di credito), la vedo di difficile realizzazione in questo caso.
A meno che non si voglia gestire l'accesso con un disclaimer da sito zozzo tipo "Inserisci l'anno di nascita per continuare" e tu metti "1901" così l'algoritmo ti spedisce ad una pagina con un porno in deepfake della Regina Elisabetta.
:)))
Non sono pratico di leggi in materia, quindi non saprei come impostare l'accesso a un'potetica sezione riservata. Magari subordinandola a un account Facebook?
No :)
Ok. Ma se persino YouTube consente l'accesso ai maggiorenni per determinati video, deve esserci una soluzione. L'alternativa resta quella che hai citato, di non postare questo tipo di contenuto.
Ciao e grazie per l'attenzione ;)
Mi riferivo proprio a YT quando qui sopra ho scritto che la soluzione (CIE o CdC) - che ha adottato la società di Google in ottemperanza alla AVMSD della CE - penso sia inapplicabile da FTV.
L'alternativa - l'autocensura - è :-((
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