Regia di Anonimo vedi scheda film
Sulla falsariga di un celebre filmato (Patterson, 1967), per anni ritenuto autentico, un anonimo autore gira il più brutto film, mai realizzato, sulla creatura mitologica nota come Bigfoot o Sasquatch.
Tre coppie di hippy si mettono alla ricerca, nella foresta dell'Oregon, di segni che possano testimoniare l'esistenza del mitologico Sasquatch. Per diversivo, e come passatempo, con il trascorrere delle ore alcuni di loro si dilettano in attività sessuali. Placati i bollori, cammina e cammina, in maniera inattesa s'imbattono nella creatura antropomorfa pelosa e, in lontananza, la filmano. Poi una del gruppo, temeraria, si avvicina in segno di pace, scoprendo a sue spese che anche il mostruoso essere è favorevole al libero amore, tanto che replica al saluto a suo modo, mettendola alla pecorina.
"Forward.
In the wild untamed regions of the North-west part of our continent strange stories have been unfolding for two hundred years. There is a legend of a mammoth being. Part animal, part human. It's grotesque form has on occasion been seen by some. Others scoff at it's existance. Yet, all respect it. They call it the Sasquatch. We call it the Geek."
(Didascalia iniziale)
The geek: la mostruosa creatura in tutto il suo orribile aspetto
Si comincia con dei titoli di testa tra i più brutti mai visti, realizzati con cartone pressato, cui fa seguito una didascalia della stessa tipologia. Poi da uno scassato pulmino Volkswagen, fermatosi in prossimità d'un buco naturale disastrato, con erba rinsecchita e piante inaridite, scendono i sei protagonisti mentre una voce fuoricampo ripete più o meno le stesse frasi appena apparse in caratteri sullo schermo. Dovremmo essere nella foresta dell'Oregon, ma di vegetazione non c'è traccia: solo campi e cespugli in un'area d'uno squallore inenarrabile, tanto che sembra essere residuata da esperimento nucleare o da esplosione di bomba napalm. La macchina da presa si muove con lentezza, spesso si ferma pigramente durante le lunghe camminate dei protagonisti che vediamo così in campo lungo e in lontananza, procedere in fila indiana in mezzo al nulla. In sottofondo, senza sosta, scorre una musichetta anni '60 del tutto fuori luogo e tempo (si riconosce un pezzo di Tony Kinsey del 1961: Girls in blue, dalla compilation An evening with Tony Kinsey). Poi una coppia si isola per fare sesso, offrendoci una delle scene più disgraziate che all'occhio umano possano capitare davanti. Dopo questo massacrante sketch erotico (?) si passa a un'altra coppia che stende un panno ma si mette a fare zum zum in differente zona, sempre però nel bel mezzo del verde, tra le zecche. Sono passati più di trenta minuti (il film ne dura, per fortuna, solo 45) e il Sasquatch non vuole saperne di farsi vedere. Cammina e cammina, in un campo e tra sentieri talmente brutti che sembrano essere l'anticamera dell'inferno, i nostri eroi scoprono un'impronta gigante. E in lontananza... eccolo, finalmente! Un uomo in tuta da scimmia (e ai piedi un paio di scarponi), con lunghi capelli spettinati stile figlio dei fiori, barba folta e viso color cacca: un'obbrobrio mai visto, in grado dopo questa sconvolgente apparizione di contaminare in pessima direzione i futuri sogni a vita natural durante. La coppia più vicina che fa? Si dirige verso il Geek, che nel frattempo ruggisce come un leone, sino a quando la ragazza arriva a stringergli la mano. Lui prima l'annusa, la palpa un pò e... zàcchete: è un secondo e l'incauta si ritrova in posa alla pecorina, alla mercé del cazzuto e lercio bestione. Quando il brutto essere peloso ha finito di sbattersi la fanciulla, si scatena una zuffa alla "oggi le comiche", che vede tutti in corsa affannata da una parte e dall'altra, mentre il mostro aggancia una seconda moretta, evidentemente poco veloce nella fuga, per fare il bis. Gran conclusione a schiaffi e calci - qualcuno vola anche per aria - con il Bigfoot che scappa da un lato, mentre i ricercatori hippy fuggono dall'altro.
The geek: mai dare troppa confidenza agli sconosciuti, specialmente se di brutto aspetto
Una pellicola sfigatissima, tra le cose che non vorresti mai vedere. Talmente poco edificante che nessuno appare accreditato. Il regista si è ben guardato da apporre il visto nei crediti, nemmeno utilizzando uno straccio di pseudonimo. I temerari dell'imdb hanno individuato tre partecipanti (dei sette), attivi nel circuito del porno, tra i quali la più celebre è Nora Wieternik, in seguito presente in Flesh Gordon (1974). Pare poi che sia stato censurato e che la versione integrale contempli ulteriori 11 minuti, di certo in grado di prolungare il supplizio della visione. Solo il nome della casa di produzione appare decisamente indovinato: Brutus! È consigliato piuttosto recuperare lo storico "filmato Patterson" (1967), una burla che per lungo tempo è stata ritenuta eccezionale testimonianza dell'esistenza del Sasquatch e che con tutta evidenza ha anche ispirato l'anonimo regista di questo gioiello trash. Se non altro la sciocchezza audiovisiva di Patterson, che ha fatto spargere litri d'inchiostro nelle enciclopedie mysteriose alla sezione criptozoologia, dura poco più di un minuto.
The geek: ricercatori hippy all'avventura nella foresta (beh, insomma, nell'Oregon)
The geek: scene
"- Cosa c'è di più interessante di un documentario sulla caccia a Bigfoot?
- Tutto meno che un documentario sulle diete."
(Dalla serie TV Psych, settima stagione)
Trailer
F.P. 28/12/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 45'45")
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