La recensione su Cold Feet (II)

di undying

3 stelle

Inutile horror comedy tirata fuori dal cassetto per essere destinata allo streaming dopo due anni dalla realizzazione. Emblema del vuoto cinematografico che ruota attorno autori privi di mezzi e competenze.

Eddie (Allen C. Gardner) e i suoi migliori amici si riuniscono in una casa affittata appositamente per festeggiare l'addio al celibato. Senza averla invitata, compare sulla scena una spogliarellista sexy di nome Courteney (Najarra Townsend). Le cose però, dopo il primo giorno di permanenza, iniziano ad andare in maniera del tutto diversa dal previsto: scoprono il cadavere della donna, apparentemente morta suicida, la presenza di pericolosi cecchini fuori dalla casa e un fantasma all'interno. Dovranno lottare duramente per sopravvivere e uscire indenni da quell'incubo.

Più commedia (di quelle che non fanno ridere) che horror, Cold feet cerca di stupire con una serie di twist narrativi che vorrebbero essere originali ma contribuiscono invece a rendere monotono e privo di ritmo l'intero film. Succede poco, quasi nulla, in questa inconcludente opera indipendente realizzata senza budget e pochi mezzi. Da un punto di vista estetico il film offre ancora meno: sono sulla scena attori bravi, ma costretti a parlare senza sosta per tutta la durata del film. D'altra parte, dopo due anni dalla realizzazione, ha trovato la via dello streaming solo adesso, come ovvia dimostrazione della poca sostanza cinematografica del prodotto, che si distingue per l'assoluta assenza di contenuto. Meno estremo di un film destinato alle sale parrocchiali negli anni Sessanta, Cold feet lascia davvero il tempo che trova in 80 minuti di vuoto spinto.

"Se ci fosse qualcosa non vuota, qualcosa allora sarebbe vuota. Ma di non vuoto non esiste nulla: e quindi come potrà essere un vuoto?"

(Nagarjuna)

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