Regia di Shaun Costello vedi scheda film
Ispirato dalla figura di un reale stupratore seriale, Shaun Costello scrive e dirige un film assolutamente efficace e ancor oggi impressionante. Un thriller erotico che tratta dell'eterno contrasto tra i sessi.
N. B.: la seguente recensione è riservata solo ed esclusivamente a un pubblico adulto ed interessato alla pornografia. Chiunque fosse non maggiorenne, non attratto dall'argomento e/o turbato dal tema trattato, è pregato di abbandonare questa pagina.
Burt (Jamie Gillis) è un uomo con gravi turbe mentali, intenzionato nella sua follia a ripulire la società, convinto di poter convertire al buon costume "donne corrotte". Colpito dall'amara scoperta che la bella vicina di casa (Clea Carson) - spiata nell'intimità con un potente cannocchiale - ha un amante, diventa uno stupratore seriale e un torturatore a seguito del forte shock subito dopo aver assistito all'esecuzione di un clistere in un bordello denominato "The garden of Eden". Un cliente truccato da medico (Eric Edwards) si è scatenato su Pamela (Jeanne Silver) tenendo una dettagliata lezione teorico-pratica sull'enteroclisma che ha letteralmente sconvolto la sua già debole psiche. Da quel momento Burt si attrezza al bisogno, portandosi appresso un portaoggetti contenente gli strumenti necessari e iniziando la sua discutibile missione proprio con la vicina hostess disinibita, sorpresa nuda in casa sotto alla doccia. Prima di eseguire il clistere però, Burt stupra analmente e oralmente la vittima, mettendo in allarme la polizia che sollecitata dai quotidiani si mette seriamente a indagare. Mentre Ginger (Susaye London) e Candy (Barbara Belkin), due sorelle lesbiche incestuose, vengono aggredite contemporaneamente dal fanatico del clistere, la polizia pianifica una trappola incaricando l'agente Irene (C.J. Laing) di fare da esca.
"Ho finalmente trovato uno scopo alla mia vita. Ho visto la città indulgere senza imbarazzo alla perversione e alla sporcizia, senza sapere come potervi porre rimedio. Adesso lo so. Sono andato al negozio, per acquistare altro materiale. Se questo deve diventare il lavoro della mia vita, devo essere preparato ad ogni evenienza. Devo purificare tutte queste femmine immonde, ma devo farlo bene. Non è solo questione di scopare i loro culi con un tubo. Un clistere è una cosa seria. Prendere una cagna e pulirla così sembra semplice, ma eseguire un buon clistere è una forte responsabilità. E ora, è il mio lavoro!"
(Burt)
Water power: Jamie Gillis
Impressionante, eppure suggestivo e ancor oggi ineguagliabile, hard scritto e diretto (per le vie di New York, senza autorizzazione) da Shaun Costello, evidentemente ispirato dalla figura di Michael H. Kenyon, criminale che per anni ha commesso rapine a mano armata ai danni di vittime di sesso femminile, alcune di loro poi ulteriormente aggredite sessualmente con imposizione di clistere. Una figura sicuramente unica di stupratore, che ha persino stimolato il cantautore Frank Zappa nella realizzazione del brano musicale The Illinois enema bandit. Lungometraggio girato in meno di una settimana e in parte molto simile al debutto di Costello (Forced entry), con la differenza che qui il maniaco non si spinge al delitto. Insolitamente dato il genere ben interpretato, offre un cast variegato e di bell'aspetto nonostante l'estremità del contenuto. I clisteri sono realmente effettuati e ripresi in dettaglio (con lungo preambolo ed esito conclusivo in bella vista) e in un paio di occasioni, durante il reflusso, le attrici sputano fuori anche escrementi che piovono nelle vasche da bagno, sui pavimenti e sullo stesso Jamie Gillis. Nonostante la brutalità con cui questa parafilia viene trattata, espressa però con infinitesimale attenzione, la lezione al bordello è da antologia dell'erotismo per la cura dei dialoghi e per la maniacale esecuzione dell'atto, che diventa - data la bellezza di Jeanne Silver - stranamente eccitante nella sua depravata e inopportuna visibilità. Costello gira un porno, ma il risultato sullo schermo non si discosta da quello di un buon thriller (tutta la parte finale ad esempio, nel tentativo di evitare l'enteroclisma alla poliziotta, è stranamente simile a quella - di tutt'altra natura - proposta da Lucio Fulci nel successivo Lo squartatore di New York).
Water power: Jamie Gillis s'informa con scrupolosa attenzione sul "potere dell'acqua"
Seriamente immedesimato nel ruolo, Gillis dà vita (e identità) a uno dei più viscidi e inquietanti misogini mai apparsi sullo schermo. Al film manca davvero poco per scattare a livello di perfezione, perché funziona egregiamente come erotico, soprattutto durante il primo tempo con la lunga e dettagliata aggressione alla bella Clea Carson e al tempo stesso sfiora contenuti filosofici (l'acqua come fonte di pulizia interiore che dovrebbe, nella contorta idea del protagonista, purificare anche l'anima) che, se non fossero stati imbrattati - è il caso di dirlo - con la merda, avrebbero certamente contribuito a rendere di ben altro spessore la qualità del girato. Water power è stato mutilato, ritagliato, censurato e poi ricomposto alla Frankenstein con materiale di buona qualità video alternato a inserti VHS di scarsa definizione. Sarà difficile, probabilmente impossibile, risalire ai negativi originali (integrali), ma è davvero un peccato che il supporto audiovisivo di Water power sia andato a finire così. Cinema sporco in tutti i sensi, fin che si vuole, ma anche nobile per sincerità d'esposizione e per l'approccio critico verso filosofie moralistiche dagli effetti - quando reazionarie e portate all'eccesso - spesso pericolosamente antisociali. Costello, in questo delirante e oltraggioso exploit pornografico, è stato poi certamente in grado di smuovere anche non banali riflessioni sul rapporto da sempre conflittuale tra i due sessi.
Water power: Clea Carson
Curiosità
La produzione, per attirare maggior pubblico, ha imposto sui manifesti il nome in regia del più noto Gerard Damiano, cineasta che non ha nulla a che vedere con Water power.
Parte della colonna sonora è opera di Bernard Herrmann ed è stata prelevata da Taxi driver (Martin Scorsese, 1976), in maniera del tutto ufficiosa come prassi consolidata da Costello (ved. recensione su Pandora... il sapore della carne).
Water power: Jeanne Silver
Citazione
"La paziente presenta tutta una serie di sintomi. Il segreto per una salute impeccabile, è la pulizia completa del corpo. Il clistere è vecchio quanto la stessa umanità. Nei tempi biblici si usavano zucche e vini. Nell'antico Egitto, piccoli condotti specifici venivano introdotti nell'ano, ma al giorno d'oggi la gravità è più che sufficiente per convogliare correttamente l'acqua. Osservate il tubo e la terminazione attaccata. La parte più importante è la scelta della cannula. Ho pensato di prenderne una standard ma, non so perché, Pamela la ritengo essere un 'argomento' speciale, pertanto anche noi ci rivolgiamo a lui, al clistere, affinché sia particolare. Ecco perché ho scelto questa cannula con punta gonfiabile che legherò al tubo e, una volta che il tuo culo e la cannula saranno perfettamente lubrificati, premerò la pera nella mia mano che serve per gonfiare questo piccolo palloncino, che eviterà qualunque tipo di perdita. Ora che hai familiarizzato con l'attrezzatura, passiamo alla soluzione acquosa: acqua tiepida per riscaldare il tuo corpo, un pò di sapone per ripulirti bene dentro e una lacrima di vodka..."
(Lezione tenuta in pubblico dal dottore mentre sperimenta sulla paziente, in tutti i sensi, Pamela)
"Quanto al fatto che Gesù risvegliasse i morti alla vita, be', mi domando se gli uomini che resuscitò fossero realmente morti. Anch'io ho risvegliato alla vita da presunta morte la figlia di un parente, ma il fatto accadde perché la bambina non era morta e, non fosse stato per la mia presenza, avrebbero potuto cremarla. Ma io mi avvidi che in lei la vita non si era estinta. Le praticai un clistere e la fanciulla tornò alla vita."
(Mahatma Gandhi)
Trailer
N.B.: il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
Water power (Shaun Costello, 1977) - Versione francese
F.P. 21/12/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 78')
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