Regia di Martika Ramirez Escobar vedi scheda film
Voto: 5,5 su 10
UDINE FAR EAST FILM FESTIVAL 24
Leonor è un’anziana scrittrice e sceneggiatrice ormai dimenticata, che vive di ricordi, ha visioni dell'ectoplasma del figlio morto in canotta insanguinata, mentre il figlio vivente Rudy si preoccupa delle bollette da pagare. Leonor non si rassegna all'oblio artistico e riprende in mano la sceneggiatura, scritta anni prima a macchina, del suo vecchio progetto “Il ritorno della quaglia”, una pellicola di azione, sparatorie e combattimenti, incentrata sulle gesta di un muscoloso protagonista chiamato Ronwaldo come il figlio prematuramente scomparso ( ma per coerenza cronologica è più probabile che abbia dato al figlio il nome del suo personaggio).
La pellicola entra in un territorio fantasmagorico e metacinematografico quando, colpita alla testa da un televisore lanciato dalla finestra da un vicino, Leonor nella realtà entra in coma mentre nella fantasia precipita in un azzurro abisso entrando poi come personaggio nel film nel film, che altro non è che la messinscena della sua sceneggiatura. Leonor partecipa così alle avventure dei suoi personaggi e ne cambia il corso dall'interno come a sua volta personaggio oltre che autrice; oltre a conoscere ovviamente tutte le battute avendole scritte lei, si sa muovere anticipando le azioni degli antagonisti di Ronwaldo, almeno finché questi si ferma di colpo durante un inseguimento ed improvvisa un balletto perché lo script è incompleto.
Nel contempo lo sceneggiato, filmato nello stile visivo anni Settanta/Ottanta quando venne concepito, viene trasmesso in TV e così, quando la vede in difficoltà, il figlio Rudy accorre in suo soccorso prendendo a testate lo schermo di un televisore per entrare a sua volta ne “Il ritorno della quaglia”. Il finale sarà in musical per accontentare la passione di Leonor per il canto.
In questo continuo saltare tra i piani narrativi, il film si sofferma a mostrare il processo creativo di realizzazione di un film, dove i ciak si ripetono mettendo in scena versioni diverse della storia tra cui sarà scelta in sede di montaggio quella definitiva.
Leonor Will Never Die è tanto sorprendente quanto bizzarro, si giova della simpatia della sua matura protagonista Sheila Francisco ma è caratterizzato da una incessante confusione, in parte voluta come metafora della confusione creativa, in parte forse attribuibile al fatto che sia l'opera prima della regista filippina Martika Ramirez Escobar, che da una parte è certamente da lodare per inventiva e originalità, dall'altra non riesce a mettere perfettamente a fuoco tutti i piani di narrazione e di significato che ha scelto di affrontare.
Voto: 5,5 su 10
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