Regia di Mimi Cave vedi scheda film
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Noa, una ragazza single e senza famiglia un un po' malinconica e solitaria, dopo l'ennesima delusione a seguito di un appuntamento con un ragazzo conosciuto on line, incontra in un supermercato un affascinante giovane chirurgo plastico, con cui inizia una storia sentimentale che pare baciata dai migliori auspici.
Quando l'uomo la invita a trascorrere un weekend in una sua baita isolata, l'opportunità di vivere il fine settimana più romantico della propria vita, si trasforma nel peggiore incubo che si possa immaginare.
L'uomo si rivela un pazzo psicopatico, dotato anche di un certo senso degli affari, che impiega in una attività per nulla incongrua con la sua professione di chirurgo plastico, ma inerente il settore della "nutrizione".
Inutile spingersi oltre, ma il film, un thriller inevitabilmente splatter e crudo oltre ogni immaginazione, che segna il debutto in regia della cineasta Mimì Cave, ci riporta ad atmosfere alla Hannibal Lecter, senza tuttavia riuscire ad andare oltre la zona da horror truculento e sadico alla Eli Roth, se si vuole azzardare un paragone, con un incipit piuttosto travisante che suggerisce più che altro umori da semplice commedia sentimentale.
Nel cast, ridotto a poche figure coinvolte all'interno di una prigione scientemente costruita per dar sfogo ad istinti che ben si coordinano ad un vero e proprio colpo commerciale per sadici intenditori culinari, devono citarsi almeno i due protagonisti, bravi ed insieme inquietant.
Uno è Noa è interpretata dalla lanciatissima ventiquattrenne Daisy Edgar-Jones.
L'altro è l'affascinante e sottilmente inquietante medico Steve è ben reso dai tratti magnetici che l'attore e supereroe Marvel Sebastian Stan (ha impersonato il partner di Capitan America, Bucyk Barnes) riesce a sfoderare oltre ogni plausibile immaginazione.
Il film, medio e senza colpi di scena che, pur saggiamente condotti, si rivelino particolarmente sensazionali, si rivela un prodotto indicato a stomaci forti... in diverse accezioni anche letterali, e che riserva allo spettatore un crescendo emotivo inevitabilmente legato al particolare hobby che il fascinoso dottore ha ormai trasformato in una vera e propria fruttuosa attività economica esclusiva.
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