Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Il film di Damiani dimostra ancora una volta, dopo La noia, che il connubio tra la narrativa di Moravia ed il cinema del regista friulano non dà buoni frutti. Attori francesi d’ordinanza (anche se d’importazione), con il bel volto di Jean Sorel incorniciato da una barba bohemièn, anche per nasconderne la scipitezza, e con la Spaak più volte nuda per dimostrare l’arditezza dell’operazione. L’insieme ha il sapore del gioco intellettualistico che, se può reggere sulla pagina scritta, poco regala, se non qualche sonoro sbadiglio, sullo schermo cinematografico (o nel suo surrogato home video, supportato in qualsivoglia forma).
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