Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Il film di Scola ci mette un po' a decollare. All'inizio, infatti, sembra molto "cinema di papà", anzi, di nonno, con tutte le carinerie possibili ed immaginabili, edulcorate dai ricordi d'infanzia (il rito dell'idrolitina, l'olio di fegato di merluzzo e così via), per colpire al cuore gli spettatori dai sessanta in su. Con lo scorrere delle immagini, tuttavia, Concorrenza sleale acquista dignità ed offre, grazie alla materia trattata, alla verosimiglianza della ricostruzione scenica (anche se limitata ad uno scorcio di Roma) ed alla sobrietà dell'interpretazione, qualche momento di sincera emozione.
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