Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Concorrenza sleale tra due negozianti di stoffe, l'uno ebreo e l'altro fascista, alla fine degli anni trenta. All'epoca il film di Scola ricevette critiche abbastanza impietose. Non è ovviamente il suo miglior film, ma bisogna mettere in conto due cose: Scola è uno che realizza un cinema che sa di antico ed è arrivato alla soglia dei settant'anni con uno stile molto artigianale (volontà o necessità di cura, attenzione e controllo di tutte le maestranze); la dignità di un'opera del genere, è comunque sopra il livello medio di molto cinema italiano per le caratteristiche di cui sopra. Certo, non tutto torna in questo quadretto un po' bozzettistico e vagamente patetico, dagli snodi di scrittura qua e là approssimativi e le recitazioni forse di maniera: tuttavia, il suo maggior merito è quello di riportare in una sala cinematografica un film in costume nostrano che, basandosi su una storia non del tutto scontata, rappresenta un periodo storico fondamentale con competenza e capacità critica. Un cinema che riassapora il gusto del passato, probabilmente fuori tempo ma onesto e limpidamente "dalla stessa parte".
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