Regia di Oliver Hermanus vedi scheda film
AL CINEMA
Sapere di non avere tempo è la miglior cura per debellare la burocrazia.
Un integerrimo e non più giovane funzionario statale della Londra dei primi anni '50, svolge il suo lavoro con la compassata abitudine di utilizzare ogni espediente burocratico per girare ai colleghi di uffici collaterali le pratiche che gli cadono sulla scrivania per il nullaosta. Salvo poi insabbiarle senza troppi problemi qualora costoro tornino a rimbalzargli sulla scrivania.
Il giorno in cui il dottore gli diagnostica un male incurabile che lascia all'uomo pochi mesi di vita, ecco che il comportamento di questo riservato edcermetico ometto si desta dal torpore un po' indolenti su cui si è crogiolato per decenni, divenendo il paladino delle cause difficili o perse in partenza.
A partire da una annosa pratica di autorizzazione a trasformare una vecchia discarica abusiva in un parco giochi, a cui alcune mamme del quartiere si accaniscono da anni.
Living, del bravo regista Oliver Hermanus, già noto ed apprezzato per The Endless River (2015) e Moffie (2019), si rivela il più autentico colpo al cuore natalizio in campo cinematografico.
Il vero, genuino, film di Natale, inteso nel miglior senso del termine.
La morale della bella storia si condensa nel concetto che, quando si viene a conoscenza di non avere più tempo a dispozione, la brutta evenienza si rivela la miglior cura per debellare la più ottusa ed irragionevole burocrazia dilagante, in questo non proprio isolato caso, addentro all'organizzazione statale di una Londra decisamente meno precisa ed efficiente dell'immagine che la capitale si è spesso meritata.
Il film è una riuscita e delicata rivisitazione di Vivere, sceneggiato e diretto da Akira Kurosawa nel 1952, trasportato nella Londra dei primi anni '50 e adattato con grazia inconfondibile dalla penna delicata e sottile, intensa e penetrante del romanziere premio Nobel Kazuo Ishiguro. "Non ho il tempo di arrabbiarmi Mrs Smith."
Un piccolo grande film, dunque, con un Bill Nighy in stato di grazia che ci si augura non possa mancare nella cinquina dei migliori attori protagonisti agli Oscar 2023. Non c'è Avatar che tenga, per restare nell'ambito delle uscite cinematografiche natalizie.
Living si rivela il più autentico "bel" film di Natale, quello che, più di ogni altro, riesce a commuovere e a colpire al cuore, senza mai eccedere in fastidiose e puerili stucchevolezze.
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