Regia di Louisa Warren vedi scheda film
Produttrice, attrice e regista, Louisa Warren rappresenta - assieme a Scott Jeffrey - la nuova corrente horror targata Regno Unito. Quella da evitare, come la peste!
La modella Tonya (Chelsea Greenwood), dopo una brutta esperienza con un fotografo particolarmente volgare (e ben poco professionale, dato che lavora utilizzando un cellulare), subisce sgradevoli oltraggi personali anche su internet. Ormai certa che le sue disgrazie siano dovute alle dimensioni del naso, Tonya decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica, invogliata da una telefonata promozionale dell'agenzia "Look Perfect". Assieme ad altre tre donne, è infatti stata selezionata per un intervento gratuito di chirurgia plastica. Altre fortunate: Dina (Julia Quayle), intende effettuare intervento di liposuzione per convincere il suo ragazzo a non tradirla (!); Belle (Amanda-Jade Tyler), pretende di perdere qualche decina d'anni ricorrendo al botox; Peppa (Sofia Lacey), aspira invece ad incrementare il volume del seno. Quando le quattro selezionate si presentano all'agenzia vengono accolte da Alexa (Danielle Scott), che propone loro di effettuare una seduta spiritica, dato che dovrà essere evocato il chirurgo plastico demoniaco (Zuza Tehanu)... necessario per eseguire gli interventi.
Non bastava il tremendo e attivissimo Scott Jeffrey (qui coinvolto come produttore) [1], ci si doveva mettere anche l'attrice, produttrice e regista (dannosamente prolifica) Louisa Warren (classe 1986) a sfornare i peggiori horror targati Regno Unito. Nel rispetto del detto popolare "Dio li fa e poi li accoppia", era inevitabile che due talenti del genere finissero per incontrarsi. Questo Conjuring the plastic surgeon presenta pesanti limiti e grossolani difetti da qualunque punto di vista lo si voglia analizzare. La storia - che poteva offrire spunti di interessante approfondimento - è sviluppata senza un minimo di cura. Perché va bene aspirare a migliorare esteticamente, ma quando ti appare davanti un chirurgo spettrale che ha una faccia da schiaffi ch'è esatta via di mezzo tra Marilyn Manson e Leatherface - in più indossa una divisa imbrattata di sangue - chi se ne starebbe tranquillamente seduto a farsi mettere le mani addosso? Le quattro dementi protagoniste del film non fanno una piega, almeno sino a quando aghi e bisturi le convincono di aver fatto una pessima scelta ad accettare quello strano e surreale invito a farsi operare. Ma ormai, guarda un pò, è troppo tardi per rifiutare il trattamento che, diciamocelo, è quantomeno meritato. La Warren usa faretti rossi, azzurri e viola, cercando disperatamente di imitare i cromatismi di Inferno e Suspiria. Ma la mediocrità regna sovrana: interpretazioni, dialoghi, effetti speciali e un montaggio da principiante affossano definitivamente il lungometraggio. Che per essere giustamente visto, merita di essere spinto a velocità super, tipo 16 o 32 X. Film destinato al circuito dello streaming (catalogabile in un nuovo genere, ormai ricco di titoli, quello "sfigato"), che si spera non arrivi mai sugli schermi italiani.
[1] Ved. recensione su Spider in the attic.
"Si era rifatto tutto. Di suo gli era rimasta solo la dentiera."
(Anonimo)
Trailer
F.P. 20/12/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 86'17") / Data del rilascio USA: 02/11/2021
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