Regia di Anthony Hayes vedi scheda film
Nick Cave canta che "le persone non sono buone", nella sua magnifica canzone che dolentemente ricopre i titoli di coda, e chiosa migliore non ci potrebbe essere per questo nichilistico film australiano, in cui attorno a una enorme pepita d'oro, metafora assoluta dell'avidità umana, si consumano due vite già disperate, quella di Zac Efron, macilento più che mai, e dello stesso regista, Anthony Hayes, al suo debutto dietro la macchina da presa. Non un lavoro particolarmente complicato, visto che tutto quello che vediamo sono due uomini, un'automobile e l'immenso, spaventoso, outback australiano. La danza umana attorno a quest'enorme pepita, scoperta per caso in mezzo al deserto, è il motore del film, con Hayes che si allontana in cerca di un escavatore e Efron abbandonato a difesa del tesoro e in perfetta balìa di un paesaggio ostile. Quello che ne vien fuori, è un thriller molto dignitoso, con la durata giusta, poco più di un'ora e mezza e pure la cattiveria giusta, non cedendo mai a facili escamotage. Una serie B di alta classifica, con solo l'ultima, ultimissa scena, che lascia un po' perplessi. Niente di rovinoso, comunque. Un bell'intrattenimento, con qualcosa di Cinema anni settanta e un buon auspicio per la futura carriera di Hayes.
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