Regia di Stephen Daldry vedi scheda film
Ancora una storia sulla rincorsa dei propri ideali.
Quelli semplici di un padre e di un figlio che lottano per cercare di ottenere un’esistenza un poco più dignitosa, seppur dura ed “antieconomica” (ma senza che le loro urla feroci riescano a lacerare il generale velo di indifferenza e di cinismo).
Quelli semplici di un ragazzino - un ottimo J.Bell, bravo…”nel dosare l’infantilismo proprio della sua età, insieme alle asprezze dovute alla sua condizione di vita” (ga.s) - dalla personalità ancora (e giustamente) acerba ed insicura (si accenna anche alla sua ambigua sessualità, ma è un tema, questo, volutamente relegato sullo sfondo per non distogliere l’attenzione da quello principale)...
…un tremulo equilibrista, dunque - in un mondo che, giorno dopo giorno, perde le sue (poche) certezze (la mamma, prima fra tutte) - desideroso solamente di poter esprimere tutto se stesso in un ballo intenso (fatto di movimenti istintivi, vitali, “elettrici”) …che duri una vita intera.
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