Regia di Ang Lee vedi scheda film
I segreti di un maestro del Tai-Chi sono racchiusi nella sua disciplina. Una vecchia strega cinese, Volpe di Giada, crede invece di potersene appropriare sottraendo al maestro la sua spada, grazie all'azione di una sua discepola. Ma l'apparenza inganna. Tra fiaba, fumetto e pretese misticheggianti, il film di Ang Lee si guadagna di diritto uno dei primissimi posti negli inferi dei film più brutti della storia del cinema. Quello che negli anni settanta sarebbe stato mandato al rogo come una mistificazione dell'ibrido nato dal dinamismo del cinema occidentale con la lentezza di quello orientale, da qualche critico è stato scambiato per un audace volo di regia. Di voli, nel film, se ne vedono fin troppi, tutti palesemente fasulli grazie anche ai pessimi effetti speciali della produzione. Uomini che volano, donne che camminano sulle pareti e combattono fino all'ultimo sangue, scazzottate da sottoprodotto western tipo Bud Spencer & Terence Hill, retorica zen sono gli ingredienti di uno dei più indigesti film mai visti. Il fatto che sia stato insignito del premio Oscar come miglior film straniero non merita neppure commenti.
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