Regia di Ang Lee vedi scheda film
Discreto wuxiapian - 1°(se si accetta la tesi del film come tramite di sdoganamento di tale genere in Occidente) di una serie (relativamente) fortunata - merita un duplice ordine di considerazioni.
Da un lato, l’esasperazione dei sentimenti: squarciato il velo d’ipocrisia che condizionava le gestualità iniziali, si assiste ad un crescendo di emotività (dal labile confine con il ”sentimentalismo”) che coinvolge tutti i protagonisti ed esplode nel finale (ben rappresentata dalla lucida follia di un ultimo gesto d’amore).
Dall’altro lato, l’impeccabile eleganza dei combattimenti (coreografati in modo da renderli specchio degli stati d’animo dei duellanti) scade imperdonabilmente nel ridicolo quando questi sfruttano le acrobazie aeree.
Anche alle suggestioni visive più poetiche c’è un limite.
Quanto agli Oscar per fotografia, scenografia e colonna sonora, io mi sarei fermato alla nomination.
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