Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
È l’Hallström che mi riesce meno facile giudicare, perché il regista sembra farlo apposta a ostentare i propri difetti abituali. Il film si mantiene in precario equilibrio tra fiabesco e realistico: parla di una strega buona che usa il cioccolato come bacchetta magica, però anche della bigotteria e della violenza sotterranea dei suoi compaesani, poi aggiunge uno zingaro che non c’entra molto col resto. Se è una favola, dovrebbe avere una morale: ma il finale rassicurante contraddice lo spirito avventuroso che aveva animato la protagonista fino ad allora. Opto prudenzialmente per la sufficienza.
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