Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Uno dei film di Bergman che più spaventa il possibile spettatore, per la sua fama di teatrale verbosità. E, per la verità, la fama non è del tutto usurpata. Va anche detto, però, che, alla fine, il gioco vale la candela. Nel senso che questo scavo oltre la superficie delle convenzioni matrimoniali borghesi remunera lo spettatore paziente con una serie di riflessioni tutt’altro che banali, un certo numero di scene ben scritte e perfino divertenti (la prima cena tra le due coppie di amici, la sfuriata di Johan la sera prima di andarsene), una recitazione convintissima da parte di due grandi interpreti (ben supportati, una volta tanto, dal doppiaggio italiano), per uno spettacolo complessivamente affascinante. Che tuttavia potrà spaventare le coppie sposate, oppure costituire per loro una sorta di seduta psicanalitica.
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