Regia di Brian Goodman vedi scheda film
MAI USCITO AL CINEMA
VISTO SU PRIME VIDEO NEL DICEMBRE DEL 2022
Un altro tuffo nell’anima tenebrosa della provincia americana, con i suoi segreti di illegalità e violenza celati nei boschi, verdi universi paralleli che fiancheggiano le civilizzate e trafficatissime highway, lambiscono le stazioni di servizio in cui viaggiatori inconsapevoli sostano per un rifornimento di carburante e un salto alla toilette. Ed è in uno di questi motorway café apparentemente ospitali che inizia l’odissea di un uomo che già sta fronteggiando la separazione dalla moglie, cornificato ma ancora disponibile ad andarle incontro e quindi a provare con un periodo di lontananza. La accompagna dai genitori nella cittadina in cui è cresciuta, a qualche ora di auto da Manchester (New Hampshire), ma lei sparisce dopo essere entrata in un autogrill.
Dal soggetto dello sceneggiatore Marc Frydman (produttore, fra altri, di The Contender, 2000) nasce questo film superfluo - seppure con qualche passaggio plausibile – di Brian Goodman (esordio alla regia nel 2009 con l’apprezzato Boston Streets), cinematografaro prestato spesso alla tv, dal passato burrascoso e con una carriera poco catalogabile, per usare un eufemismo. Superfluo, dicevo, perché la storia è un sublimato di situazioni straviste e sfruttate dal cinema - in particolare quello made in Usa e con vittime più bambini che adulti – con risultati assai più pregiati di questo. Un lungo elenco di pellicole per le quali, a fare da segnacolo, cito il solo L’amore bugiardo - Gone Girl(David Fincher, 2014).
Questo Chase (letteralmente ‘caccia’), banalmente trasformato nell’italiano Scomparsa, può essere catalogato in un sotto-sottoprodotto del genere rapithriller, che chiamerò butleraction. Protagonista, forse l’avrete anche letto nella scheda, è infatti Gerard Butler, attore a me molto simpatico e che ritengo meritevole di fare, da oggi in poi, uno scatto in avanti partendo proprio dalla scelta del genere e dell’autorialità. In effetti l’attore esploso nel 2007 con la parte principale nell’epico 300 e visto di recente in Hunter Killer - Caccia negli abissi (2018), da molti anni presta il suo volto da duro-gentile a film d’azione o suspence di livelli diversi ma mai in grado di garantire a Gerard il netto salto di qualità. Succede clamorosamente anche in questo caso, in cui il protagonista non ha alcuna possibilità di sollevare le sorti di uno script, come detto, povero e senza personalità. Ad affiancare Butler, alcuni attori non proprio di fama consolidata, come Jaimie Alexander (in evidenza dieci anni orsono nel Thor di Branagh) - attrice che appare già in declino a 38 anni - nei panni della moglie sequestrata, ma anche dal regista, visto che nel complesso la si vede al massimo per 20 minuti su un totale di 95. Chiaro che la povera Jaimie, anche volendo, non può lasciare nessuna impronta se non molto confusa. A tirare su il grado di vicinanza spettatore-film è Russell Hornsby (nel cast dell’ottimo Fences - Barriere del 2016) che personifica in modo convincente e frizzante il detective assegnato al caso della donna scomparsa.
Opera che, se vogliamo, prova anche ad addentrarsi nelle varianti psicologiche delle crisi coniugali, potrebbe anche regalare sprazzi di coinvolgimento ai meno esigenti. Si può vedere fino alla fine, più che altro grazie al buon duetto fra Butler e Hornsby.
Voto 5,6.
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