Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
A Parigi, una ragazza in un elegante abito da sera viene trovata morta, colpita da numerose coltellate. Il commissario Maigret (Depardieu), che indaga sul caso, ottiene solo dinieghi: nessuno sembra averla conosciuta. Entra allora in contatto con una ladruncola mezza sbandata, molto somigliante alla defunta, di cui - a poco a poco - riesce a ricostruire l'identità fino a risalire a chi l'ha uccisa e al movente.
Poliziesco crepuscolare che, data l'esiguità della trama (il responsabile dell'omicidio, che non è il maggiordomo, si intuisce già nel primo quarto d'ora), si concentra sulla figura corpulenta di questo commissario di poche parole, obeso e malmesso in salute. La messa in scena di Patrice Leconte rivela tutta l'abilità di un regista di lungo corso, perfettamente padrone del mezzo, capace di allestire uno spettacolo elegante che sfiora l'oleografia. Ma - appunto - il personaggio più emblematico scaturito dalla fantasia di Simenon sembra essere l'unico, vero elemento di interesse del regista francese, che ne tratteggia il ritratto di uomo commissario malinconico, inappetente, concentrato sulla soluzione del caso più per ragioni personali che per convinzione professionale.
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