Regia di Francesco Lagi vedi scheda film
Berlocchio (Musella, ripugnante il giusto), parvenu che ha sposato la corpulenta Bernarda (Cangiano) per ottenere dal padre di quest'ultima il feudo promesso in dote, scopre che il re di Montecacchione in realtà non gli ha donato altro che un castello fatiscente e diroccato, intorno al quale vive uno stuolo di poveracci che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
Tratto dall'omonimo romanzo di Luigi Malerba, Il pataffio è un racconto di ambientazione medievale che rimanda inevitabilmente a L'armata Brancaleone. Non solo per l'ideale trait d'union tra Gassman padre e Gassman figlio, ma anche per il lavoro di cesello compiuto sul linguaggio d'epoca (un riuscitissimo impasto di romanesco, latino maccheronico e vernacolo inventato), per la costruzione di personaggi ben definiti (dal consigliere Tirabassi, impeccabile, al fratacchione Gassman) e per l'ambientazione in un Medioevo straccione, poverissimo, dove il volere dei potenti riusciva a imporsi sui sudditi con la minaccia delle armi: un modo per parlare anche di oggi, con quei rimandi - affidati a Migone (Mastandrea), capopopolo di questo nugolo di diseredati - alla parità di genere, alla libera espressione e all'egalitarismo.
La colonna sonora (riuscitissima) è di Stefano Bollani.
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