Regia di Francesco Lagi vedi scheda film
Il Marconte Berlocchio di Cacalanza ottiene tramite dote della consorte il Feudo di Tripalle, terra povera e arida in cui vive, a ridosso di un castello totalmente in rovina, un manipolo di contadini e pastori. Deciso a creare un regno anche se sul nulla, il Marconte comincia a esigere tasse, a fare guerra ai feudi vicini, a imporre il suo volere tirranico, anche se non c’è assolutamente nulla su cui governare. Francesco Lagi torna alla commedia in stile Armata Brancaleone, di cui replica un’idea di Storia volutamente maccheronica e approssimativa. Il risultato è una scommessa di commedia triviale ma anche dolceamara che sfidi la stasi della commedia italiana contemporanea. Ma il film è svilito da un ritmo ridondante, e il romano usato grevemente per far ridere può venire a noia presto. Gli si dà solo atto di rimanere cinico fino alla fine, di non concedere troppo al proverbiale carattere accomodante delle commedie e di non privarsi di conclusioni pessimistiche. Ma è troppo lungo anche per questo e le belle intenzioni non bastano, rendendolo solo una pallida copia sottilmente nostalgica delle commedie che furono.
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