Regia di Gianfranco Baldanello, Menahem Golan vedi scheda film
Due agenti segreti israeliani vengono a conoscenza di un grosso carico di uranio proveniente dallo Zaire che sta per finire in mano ai palestinesi. I contrabbandieri di uranio, capeggiati dal Barone, sono però dei veri ossi duri e molto presto catturano uno dei due israeliani.
Raffazzonatissimo film di spionaggio che mette insieme alla meglio tutti gli elementi classici del genere, senza stare a guardare più di tanto alle quantità e qualità degli ingredienti e mescolandoli in maniera approssimativa: c'è il mistero, c'è l'azione, c'è l'ambientazione esotica (con vari cambi di panorama, peraltro), c'è il pericolo e c'è anche una splendida Janet Agren a ricoprire il ruolo di bellezza femminile immancabile in questo genere di lavori, ma la tenuta della pellicola è senza dubbio scarsa. Sia sul piano narrativo, che sulla resa degli interpreti; la confezione è dignitosissima e certamente a questo hanno contribuito le doti dei due registi, Gianfranco Baldanello e Menahem Golan – il primo con una buona serie di spaghetti western alle spalle, il secondo già dietro la macchina da presa per svariati action, nonché futuro regista di (tra i tanti) Delta force e Over the top. La coproduzione italo-israeliana-tedesco occidentale mette a disposizione un cast che comprende elementi dei tre paesi: Fabio Testi, Assi Dayan, Siegfried Rauch, Oded Kotler, Gianfranco Rizzo, Yehuda Efroni e la già citata Agren sono i nomi principali sul cartellone. Sceneggiatura: Daniele Sangiorgi, Achille Grioni e August Rieger, da un soggetto di Baldanello. Non un prodotto disastroso o tirato via, per intenderci, ma nemmeno un titolo memorabile all'interno del filone. 3,5/10.
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