Regia di Brunello Rondi vedi scheda film
Considerato l'anno di uscita è un buonissimo film soprattutto per aver anticipato due grandi cult: L'Esorcista di Friedkin e Non si Sevizia un Paperino di Lucio Fulci. Brunello Rondi, il regista, dirige il film dopo una carriera ventennale da sceneggiatore e da aiuto regista (tra gli altri di Federico Fellini), prodotto, tra gli altri, dal grande Luciano Martino (al suo debutto da produttore) e assistito da Sergio Martino (alla sua prima aiuto regia). La sceneggiatura non è ben gestita, a tratti si rivela farraginosa, non ben calibrata, così come il ritmo tende a scemare.
Lo script è incentrato sulle superstizioni e sulle credenze lucane (il film è girato e ambientato a Matera), con una giovane ragazza (la bellissima e brava Lavi) innamorata non corrisposta di un contadino locale (il futuro caratterista di spaghetti western Frank Wolff) perché ritenuta da tutti una fattucchiera. La poveretta, in effetti, si diletta nelle arti magiche e finisce vittima di possessioni diaboliche, oltre che di uno stupro (sarà ripreso da The Entity) a opera di un fantasma (c'è anche un po' di Rosemary's Baby a livello embrionale). A quest'ultimo rigurado Rondi gira, all'interno di una chiesa durante un esorcismo, una scena di primaria importanza che Friedkin copierà pari pari. Vediamo difatti la Lavi esibirsi in una spider-walk, mentre il prete le lancia contro l'acqua benedetta.
Il taglio dato alla pellicola è più vicino al drammatico che all'horror; Rondi evita di spettacolarizzare, non ci sono effetti splatter, né un make up invasivo (il volto della Lavi non viene appesantito né deformato). Ciò che interessa al regista sono le reazioni del popolo, il quale, proprio come nel citato film di Fulci, reagirà inveendo contro la strega prendendola a sassate e chiedendo a gran voce la messa al rogo.
Ottima la fotografia in bianco e nero, così come non sono malvagie le musiche di Piccioni. In definitiva un film che ha una grandissima importanza nella nascita del sottofilone esorcistico, pur essendo assai legato alle tradizioni dell'Italia meridionale (si assiste a un vero e proprio campionario di procedure contro il malocchio, con ciarlatani, truffatori, presunti santoni e infine preti tutti votati a scacciare il male), Buono.
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