Bruno e suo padre Claudio devono accompagnare 8 bambini scatenati da Torino ad una prestigiosa scuola-lager estiva in Sicilia.
Ma già alla stazione, per una discussione, restano appiedati, e i dolci pargoli da soli faranno impazzire un malmostoso capotreno. Riusciranno i due sventurati a recuperare les enfants e a non farsi maledire dai di loro genitori?
Miniero, come già per il più celebre Benvenuti al Sud (2010), si fa ispirare dalla Francia e apparecchia un remake fracassone e scanzonato, utilizzando senza freni la comicità slapstick.
Il film ha degli squilibri, con una prima parte decisamente più a fuoco della seconda però, in genere, scorre e fa fare qualche sonora risata.
Storti e Fresi sono una coppia improbabilissima di padre e figlio, però insieme funzionano, aiutati dal bravissimo Carlo Buccirosso, un antagonista quasi disneyano, à la Edgar de Gli Aristogatti. Ben diretti i bambini che riescono nella difficile impresa di non essere irritanti. Tanti i rimandi a Mamma ho perso l'aereo.
Cameo di Massimo Ceccherini nei panni di un vegano animalista: abbiamo trovato l'unico toscano che non mangia carne!
Gigio Alberti, ex fricchettone per Salvatores, adesso veste i panni di un preside tiranno.
Musiche dell'onnipresente Santi Pulvirenti, con Born to Be Wild degli Steppenwolf come leitmotiv.
Girato in massima parte fra Civitavecchia, Tarquinia, Cerveteri e Ladispoli.
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