Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Nella seconda metà degli anni Settanta una famiglia trevigiana si sposta da un paesino al centro della città. Una piccola rivoluzione per tutti: per Primo, per sua moglie Anna e per l'adolescente Tiberio, che frequenta ragioneria, la squadra di rugby parrocchiale e, quanto di più sconvolgente, il cinema e le riviste a luci rosse.
Un romanzo di formazione agrodolce quanto basta, forse anche un pelino troppo con il rischio di rovinare il sapore dell'opera, che naviga a vista tra espedienti leggeri, senza sconfinare nell'apertamente comico, e accessi di patetico: Le mie ragazze di carta è una commedia semplice, lineare, ma non per questo piatta, girata da un ormai esperto Luca Lucini in vena di romanticherie nostalgiche. La sceneggiatura è dello stesso Lucini, di Mauro Spinelli e di Marta e Ilaria Storti, tratta da un soggetto dei primi due; è una storia sufficientemente solida con qualche elemento didascalico di troppo e con il chiaro intento di suggerire emozioni contrastanti come, appunto, la nostalgia per un passato prossimo che già sembra tanto distante. Quello delle sale cinematografiche a luci rosse, dell'avvento della tv a colori, dell'oratorio, ma soprattutto – o meglio: più in generale – quello dell'adolescenza, tormentoso periodo dell'esistenza nel quale si affrontano miriadi di prime volte, spesso determinanti, e nuovi sogni e nuovi traumi affiorano. Il cast è adeguato all'operazione: bene il giovane Alvise Marascalchi nei panni del protagonista, con intorno tra i tanti Andrea Pennacchi, Maya Sansa, Neri Marcorè, Cristiano Caccamo, Raffaella Di Caprio e Alessandro Bressanello. Le musiche sono di Nicola Piovani, che pure ha fatto cose più memorabili. 4,5/10.
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