Regia di Francesco De Robertis vedi scheda film
Algeciras, 1940: agenti italiani si infiltrano per sabotare la base inglese di Gibilterra. La vicenda è ispirata a fatti veri: c’è anche un riferimento preciso a Villa Carmela, che serviva da base segreta per i sommozzatori. Per estetica e ideologia sembra un film del ventennio; o meglio, sembra girato in una bolla temporale dove la guerra non è ancora finita, bisogna sostenere il morale dei “nostri eroici marinai” (così vengono definiti nella didascalia finale: si tratta, è bene ricordarlo, dei combattenti della X Mas) e nessuno ha avuto notizia del neorealismo né ha visto Casablanca. Ovviamente il controspionaggio della perfida Albione è formato da un branco di idioti totali, mentre la coproduzione spagnola deve essere stata responsabile di una sequenza di corrida che è l’esaltazione del più ottuso machismo. Il colpo di grazia lo dà Sandra Milo bionda platino, che all’inizio fa la spia per soldi ma poi continua a farlo per amore; canta anche una canzone, ma per fortuna viene doppiata. In mano a quali cravattari sarà finito De Sica per accettare un ruolo simile, è una domanda destinata a restare senza risposta. Un film pomposo, enfatico, greve, senza un barlume d’ironia: più che brutto, estremamente polveroso.
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