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Trama

"La sala è il  luogo in cui ci si ritrova e  dove  il corpo lontano dallo spazio quotidiano, può farsi trasportare altrove", dice una ragazza. Davanti alle porte riaperte dopo il lockdown di Ciné 104, a Pantin, appena fuori Parigi, Lech Kowalski raccoglie gli stati d'animo degli spettatori che tornano al cinema, rivendicando il piacere di ritrovarsi in uno spazio "altro" e comune. Una "raccolta" sulla contemporaneità nata nel segno di Rossellini e del suo Europa 51: dai bambini che inventano un pianeta  solo per sé (Secondo me di Marianna Schivardi) al battello/mondo tra il Piemonte e l'India di Tonino De Bernardi (Il battello ebbro), agli "indesiderati" di Fabrizio Ferraro (Recovery Found), passando per le immagini brucianti dei Motus (Everything Burns Traces) e  il  dialogo dal secolo scorso tra Franco Maresco e il drammaturgo Franco Scaldati (Io e Franco) prende forma un confronto con il sentimento del presente. Tenuto insieme idealmente dal Prologo di Béla Tarr.

Commenti (1) vedi tutti

  • Non siamo alla "Sperimentazione" Straub docet ma poco ci manca ... ! voto.1.

    commento di chribio1
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