Regia di Dick Randall vedi scheda film
Uno dei più brutti film nella storia del cinema horror, la cui attribuzione in regia a distanza di quasi cinquant'anni è ancora un enigma. L'autore non ha avuto intenzione, nè il coraggio probabilmente, di rivendicarne la paternità.
Il conte Frankenstein (Rossano Brazzi), disgustato dall'ignobile comportamento del servo nano Genz (Michael Dunn), lo liquida brutalmente obbligandolo ad abbandonare il castello. Genz stringe solidale amicizia con Ook (Salvatore Baccaro), un troglodita uomo di Neanderthal, mentre si organizza per vendicare il torto subito.
"Hanno ritrovato l’ottavo nano che era scomparso. Il suo nome: ECCOLO!"
(Anonimo)
Nani, giganti, e altri improbabili caricature si muovono alla cieca sullo schermo in un caravanserraglio d'inaudita bruttezza, dove logica e coerenza han preso il largo allontanandosi da un set sul quale in maggior numero d'attori, gesticolando come tarantolati, quando non si prendono a bastonate e sassate, pronunciano dialoghi irripetibili. Per rendere piccante la storia non mancano donnine nude, anche se non sono affatto maledette come il titolo lascia erroneamente intendere. Edmund Purdom e Gordon Mitchell seguono a ruota Rossano Brazzi (un Frankenstein che dato il nuovo titolo nobiliare ha fatto carriera, non essendo più barone ma conte) recitando in tono demenziale, adeguandosi all'andazzo generale. Probabilmente il più brutto film dell'orrore mai realizzato, persino se messo a confronto con quelli internazionali d'ultima generazione. È titolo celebre per il ruolo molto più consistente del solito riservato a Salvatore Baccaro [1] e per il fatto che nessuno ne ha mai rivendicato la regia. Tanto per dire nel film è accreditato in tale incarico Robert Oliver, nome che per qualcuno sarebbe stato uno pseudonimo di Oscar Brazzi (il fratello del protagonista), mentre per qualcun altro Robert Oliver esisterebbe veramente. Da un pò di tempo imdb invece assegna la direzione a Dick Randall, pure produttore del film come lo era stato anche nel caso del precedente - meno bruttarello, ma sempre inguardabile - Lady Frankenstein (Mell Wells, 1970). Una classica parodia involontaria, da crederci solo dopo averla vista.
Terror! Il castello delle donne maledette non solo segue una sceneggiatura inconcludente, ma è mal interpretato e diretto in maniera a dir poco distratta. C'è una scena esilarante, durante la quale Frankenstein legge un diario di appunti. All'epoca non esistevano i videoregistratori pertanto gli autori confidavano nelle immagini subliminali, ovvero apparse sullo schermo per così breve tempo da non dare modo allo spettatore di comprendere le scritte. Compaiono infatti alcune pagine con scarabocchi e frasi che non hanno nulla a che vedere con quanto pronunciato.
Esilaranti appunti nel diario del dott. Frankenstein (minuto 75)
Mentre lo sfoglia il protagonista, ben poco convinto, recita:
"Sembra che abbia annotato, giorno per giorno, ogni particolare del suo lavoro di laboratorio... Stava facendo esperimenti pericolosi! Esperimenti su un uomo delle caverne... (Baccaro, n.d.r.)"
Ma quel che invece appare negli appunti sono frasi nonsense, quando non veri e propri scarabocchi, del tipo:
"very very much to... ; "Ma che ne so?"; "Tu e mi io e loro (?!)"; "Amara-sorte cytar". E, davvero da Oscar (Brazzi o meno): "Salutame a soreta!"
Dalle pagine del 13 e 14 dicembre 1827 (l'ultima è in data n.p.):
[1] Accreditato come Boris Lugosi (nome fittizio ch'è esatta via di mezzo tra Boris Karloff e Bela Lugosi), è stato un celebre caratterista italiano che resterà impresso per il successivo ruolo grottescamente feroce interpretato del nazi di Batzella noto come La bestia in calore.
P.S.: per rendere ancora più ridicolo il tutto, questo titolo è stato distribuito in dvd anche in edicola nella serie "I maestri della paura" (De Agostini). Peccato che in questo caso "il maestro" sia non noto, anche se il booklet allegato attribuisce l'opera a Oscar Brazzi.
"Nel livellamento in basso vincono i nani."
(Stanislaw Jerzy Lec)
Trailer
F.P. 20/11/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'20")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta