Regia di Giuseppe Bennati vedi scheda film
Da un film, qualsiasi film - esclusi quelli di David Lynch, che la scansa per scelta artistica - si dovrebbe pretendere almeno un po', non dico di logica, ma almeno di plausibilità. Qui, pur essendo in un giallo alla "Dieci piccoli indiani", non ce n'è nemmeno l'ombra. Dopo il secondo omicidio, i superstiti pensano ancora che l'ultima vittima si sia suicidata; dopo il terzo, uno dei personaggi dice alla fidanzata "vedrai, non succederà più niente" e dopo trenta secondi vengono scoperti, in sequenza, altri tre cadaveri; dopo ogni delitto, i personaggi continuano ad aggirarsi, ciascuno per proprio conto, per i sotterranei del teatro in cui si svolge l'azione; dopo il sesto o settimo omicidio (avevo smesso di contarli) una delle protagoniste si mette a ballare nuda, dopo di che tenta di sedurre il padre, mentre il suo fidanzato si maschera da serial killer per fare un simpatico scherzetto agli ultimi rimasti vivi. Ci fosse almeno qualche attore che ti fa ingoiare, con la propria arte, tutte queste scempiaggini, ma i migliori in campo sono - figuriamoci - il romeno Chris Avram e Rosanna Schiaffino, che non sono certo le cose più prossime a Ermete Zacconi ed Eleonora Duse. E la frittata è servita.
Per fortuna non se n'è sentito più parlare.
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