Sterile tentativo di portare sullo schermo la biografia del re del rock'n'roll. Nonostante le scottanti e inedite rivelazioni sul rapporto di lavoro tra Elvis e il suo manager, il film non funziona. La trama è un collage frettoloso degli eventi che hanno segnato la vita di questo grande artista e la messa in scena è fredda, senz'anima.
Una perfetta interpretazione di una giovane star del cinema in un ruolo difficilissimo. É entrato completamente nel personaggio. O meglio, Elvis é entrato in lui. Austin butlet incredibilmente bravo, film capolavoro. Regista geniale.
Quanto Luhrmann denuncia (la vita d'un freak condizionata e modellata a guisa di fenomeno da baraccone da un imbonitore circense) viene replicato nella messinscena megalomane, onusta di tonitruanti formalismi. Ennesimo paradigma d'idiosincrasia psicotica fra stilemi e contenuti.
Non c'è paragone con l'Elvis di Jonathan Rhys Meyer, seppur televisivo. Molto più coinvolgente la narrazione, più evocativa l'atmosfera romantica e sensibile (altro che il barocco di Luhrmann) e soprattutto l'interpretazione di Rhys Meyer: tutta un'altra cosa.
Dopo averlo visto la prima volta ne rimasi profondamente perplesso. Sì, scettico in merito al suo valore. Ma, come accade per Luhrmann, è un grande film struggente che va metabolizzato dopo altre visioni. Elvis, ingrassato e distrutto, onestamente cantò malissimo UNCHAINED MELODY ma rise lo stesso ai suoi amici. Immane!
Interessante spaccato da dietro le quinte del rapporto tra Elvis e il suo impresario, che suscita una più generale riflessione sulla fabbricazione ad arte dei miti contemporanei. Compiacente e a tratti superficiale, non delude nella messinscena e nelle prove attoriali.
Racconto in chiave sontuosa e intimista dell'ascesa e caduta di uno dei più grandi e intramontabili miti della cultura pop rock contemporanea, in cui una profonda malinconia prevale sul senso di stupore, divertimento e trasgressione. Eccellenti le interpretazioni e il make up, brillante, ma tutto sommato contenuto l'estro registico di Luhrmann.
Retorico ed elettrico, compulsivo e sfrenato. Come certi vini, migliora col tempo, cioè verso il finale. Hanks una certezza, Butler-DeJonge belle scoperte. Scontato, ma un plauso alla colonna sonora
"Elvis" si pensava dover essere un film con Presley al centro della narrazione. Invece è un film su Tom Parker e perdippiù noiosetto nonostante le acrobazie linguistiche di Luhrmann ben lontane dagli esiti poetici di "Moulin Rouge!", capolavoro isolato del regista. Qui la cornice è superiore al quadro.
Leggende immortali & raffigurazioni cinematografiche. Appurato che un biopic tira l’altro, che ogni occasione è buona per avviare una produzione fondata ed elaborata su un personaggio celebre e che il pubblico sembrerebbe non esserne mai veramente sazio, ogni sottocategoria fa storia a sé. In particolare, negli ultimi anni gode di ottima salute il binomio costituito da… leggi tutto
EPIFANIA ----L’idea di Luhrmann è che un mito non si possa rappresentare oggettivamente e i suoi film cercano volutamente una distanza siderale dalla biografia documentata. La favola può essere solo rivissuta, non raccontata: un film non è un saggio, bensì un susseguirsi di visioni, di idee-immagini. Coerentemente con questa impostazione, “Elvis”… leggi tutto
Ennesimo tentativo mediocre di raccontare Elvis in un’opera cinematografica. Non è altro che un collage senz’anima degli eventi più importanti della sua vita.
Il cuore del film è la narrazione del colonnello Tom Parker, personaggio emblematico nell'esistenza del cantante. Lui, suo amico e impresario, sua guida e al contempo la sua rovina.
La… leggi tutto
Non funziona molto bene questo biopic piuttosto frammentato, confuso e confusionario per oltre la metà della sua durata (comunque troppo lunga), molto meglio l'ultima parte incentrata sul periodo dell'International hotel di Las Vegas.
Fastidiosa e petulante la voce del colonnello Parker sempre presente fuori e dentro campo (comunque magistralmente interpretato dal Tom Hanks)...abbastanza…
Baz Luhrmann racconta la parabola di Elvis - insieme sfolgorante e drammatica - con il suo stile sincopato e frenetico. Immagini che sfilano e si accavallano le une sulle altre, mentre Presley, sempre più in alto, conquista il mondo, sotto la dittatura del cinico e sgamato colonnello Parker. Ne viene fuori un film un po’ prolisso (due ore e mezzo e rotte che avrebbero meritato una…
E se ad uccidere Elvis Presley non fosse stato un infarto? E se ad uccidere la più grande icona del rock'n'roll fosse stato un uomo? Quanto le azioni del manager Tom Parker hanno influito sul tragico destino di uno degli uomini di musica più amati e controversi di sempre?
A raccontarci una delle versioni, attraverso il punto di vista proprio di quel. L’ultima…
Biopic del mitico Elvis Presley, dal punto di vista del suo manager padre – padrone, che l’ha sfruttato, ci ha fatto una marea di soldi, ma l’ha pure reso la leggenda che è. Ed è forse il punto di vista giusto, se non si vuole fare un documentario, col Tom Hanks – manager che spiega come è andata, dal suo punto di vista, con tanto di scuse o…
NELLE SALE ITALIANE DAL 22 GIUGNO 2022
VISTO AL CINEMA
Si può nascere col destino di un dio ma scoprire che quel destino è una maledizione. Quella che fa sprofondare prima all’inferno e, infine, scivolare nella morte. Perché perfino un dio può essere preso, abbellito e usato, strumentalizzato, spremuto e sfiancato e umiliato e ancora esaltato e poi…
Ennesimo tentativo mediocre di raccontare Elvis in un’opera cinematografica. Non è altro che un collage senz’anima degli eventi più importanti della sua vita.
Il cuore del film è la narrazione del colonnello Tom Parker, personaggio emblematico nell'esistenza del cantante. Lui, suo amico e impresario, sua guida e al contempo la sua rovina.
La…
EPIFANIA ----L’idea di Luhrmann è che un mito non si possa rappresentare oggettivamente e i suoi film cercano volutamente una distanza siderale dalla biografia documentata. La favola può essere solo rivissuta, non raccontata: un film non è un saggio, bensì un susseguirsi di visioni, di idee-immagini. Coerentemente con questa impostazione, “Elvis”…
Nulla di nuovo sotto il sole dell'ultima settimana di agosto. Non c'era molto da aspettarsi, nonostante la programmazione sia stata favorevole al pubblico cinefilo. Anzi, forse proprio perché è stato…
Ebbene oggi, in concomitanza e speciale occasione dell’imminente uscita in Blu-ray 4K con molti contenuti speciali e versione estesa prevista, disamineremo, speriamo acutamente (sì, usiamo il plurale maiestatico), l’ultima e mirabolante opus di Baz Luhrmann (Il grande Gatsby, Australia), ovvero Elvis.
Elvis, ça va sans dire, fantasmagorico,…
Torna il botteghino, dopo una settimana di pausa, e "si volta pagina". Il weekend appena trascorso segna infatti l'avvio - per i conteggi di Cinetel, l'ente che raccoglie i dati dalla maggioranza delle sale…
Il mito di Elvis spiegato forse come mai prima: la mercificazione del cantante, sistematica e preordinata, a opera del suo impresario. Attraverso la narrazione di "Tom Parker", comprendiamo per quale ragione il musicista sia divenuto il mito che è passato alla storia, osannato dalle folle, celebrato e imitato perfino a distanza di decenni. Dietro a quel mito, un'operazione…
Non amando l'idea di Cinema di Luhrmann, ero molto scettico su questo bio pic su Elvis. Già i bio pic sono opere sdrucciolevoli, che hanno spesso fallito l'obiettivo. Spinto da buone recensioni e da un discreto interesse nel re del rock, mi sono fatto questo beverone cinematografico, sorprendendomi contento. L'inizio ha lo stesso ritmo del rock'n'roll, sincopato, ancheggiante, in cui il…
Il "multi split screen" cui ricorre Luhrmann in maniera fastidiosa tradisce la ridondanza vorticosa e pedante di questo film, spiegandone e sbugiardandone al tempo stesso il poderoso battage pubblicitario che lo sta accompagnando. La prima ora è splendida e ubriacante. Il resto tenta di essere cronaca di un passato recente che è altrettanto noioso dell'ora e…
È praticamente la fotocopia del botteghino del fine settimana scorso, con un ulteriore calo. Nessuno per fortuna aveva aspettative sui risultati di questo weekend dove più che contare gli…
Luglio si chiude con la conferma del buon risultato di Thor: Love and Thunder che porta a casa altri 370.000 euro ma che soprattutto si distingue per un'ottima media sala che si aggira intorno ai 2000 euro: dato il…
Dal mio blog:
Non sempre i biopic sono capolavori, ma neanche brutti film, se volete sapere la mia su Elvis l'ultima pellicola del grande Baz Luhrmann restate sintonizzati.
Amo Baz Luhrmann, l'ho dimostrato recensendo praticamente tutta la sua filmografia alla fabbrica, il che dovrebbe farvi riflettere sulle aspettative che avevo del film che parla di uno dei…
Con tutta la buona volontà, non c'è molto da dire sui risultati degli incassi nelle sale italiane di questo fine settimana. La classifica è pressoché invariata (con tre nuovi ingressi nella…
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Commenti (17) vedi tutti
Sterile tentativo di portare sullo schermo la biografia del re del rock'n'roll. Nonostante le scottanti e inedite rivelazioni sul rapporto di lavoro tra Elvis e il suo manager, il film non funziona. La trama è un collage frettoloso degli eventi che hanno segnato la vita di questo grande artista e la messa in scena è fredda, senz'anima.
leggi la recensione completa di LinaIl “più grande uomo di spettacolo del 20° secolo”
leggi la recensione completa di Antonio_MontefalconeWow. Gran bel film su una leggenda.
leggi la recensione completa di tobanisUna perfetta interpretazione di una giovane star del cinema in un ruolo difficilissimo. É entrato completamente nel personaggio. O meglio, Elvis é entrato in lui. Austin butlet incredibilmente bravo, film capolavoro. Regista geniale.
commento di CinulentaQuanto Luhrmann denuncia (la vita d'un freak condizionata e modellata a guisa di fenomeno da baraccone da un imbonitore circense) viene replicato nella messinscena megalomane, onusta di tonitruanti formalismi. Ennesimo paradigma d'idiosincrasia psicotica fra stilemi e contenuti.
commento di Davide SchiavoniBen confezionato e ben girato anche se nella seconda parte perde un po' di passione.
commento di gruvierazCi siamo giocati anche il vecchio Baz: noioso.
commento di Winnie dei poohNon c'è paragone con l'Elvis di Jonathan Rhys Meyer, seppur televisivo. Molto più coinvolgente la narrazione, più evocativa l'atmosfera romantica e sensibile (altro che il barocco di Luhrmann) e soprattutto l'interpretazione di Rhys Meyer: tutta un'altra cosa.
commento di scapigliatoDopo averlo visto la prima volta ne rimasi profondamente perplesso. Sì, scettico in merito al suo valore. Ma, come accade per Luhrmann, è un grande film struggente che va metabolizzato dopo altre visioni. Elvis, ingrassato e distrutto, onestamente cantò malissimo UNCHAINED MELODY ma rise lo stesso ai suoi amici. Immane!
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirInteressante spaccato da dietro le quinte del rapporto tra Elvis e il suo impresario, che suscita una più generale riflessione sulla fabbricazione ad arte dei miti contemporanei. Compiacente e a tratti superficiale, non delude nella messinscena e nelle prove attoriali.
leggi la recensione completa di Souther78Era meglio inititolarlo "Il colonnello Parker vi racconta Elvis". Molta estetica e poca anima.
commento di Travis21Racconto in chiave sontuosa e intimista dell'ascesa e caduta di uno dei più grandi e intramontabili miti della cultura pop rock contemporanea, in cui una profonda malinconia prevale sul senso di stupore, divertimento e trasgressione. Eccellenti le interpretazioni e il make up, brillante, ma tutto sommato contenuto l'estro registico di Luhrmann.
commento di Fanny SallyNon un capolavoro, ma nella sua imperfezione è un film capace di farsi voler bene
leggi la recensione completa di ArwenLynch74Retorico ed elettrico, compulsivo e sfrenato. Come certi vini, migliora col tempo, cioè verso il finale. Hanks una certezza, Butler-DeJonge belle scoperte. Scontato, ma un plauso alla colonna sonora
commento di Gibbon92"Elvis" si pensava dover essere un film con Presley al centro della narrazione. Invece è un film su Tom Parker e perdippiù noiosetto nonostante le acrobazie linguistiche di Luhrmann ben lontane dagli esiti poetici di "Moulin Rouge!", capolavoro isolato del regista. Qui la cornice è superiore al quadro.
commento di SergioLongoUna storia triste, si respira un’aria da circo Barnum, quello che circondò Elvis e una certa America.
leggi la recensione completa di yumeUn grande biopic sul più iconico ed imitato showman di tutti i tempi. Il ritorno in regia di un Baz Luhrmann smagliante come ai tempi di Moulin Rouge.
leggi la recensione completa di alan smithee