Regia di Ridley Scott vedi scheda film
La macchina propagandistica nata attorno a "Hannibal", atto secondo delle nefaste avventure del più famoso assassino dello schermo della fine del Novecento,in realtà ad oggi capitolo quarto cronologicamente parlando,e conclusivo (forse?), è di quelle praticamente perfette,messa su da un vecchio mago del merchandising cinematografico come Dino DeLaurentiis: il film, affidato a Ridley Scott, non è brutto come in molti si sono accaniti a descriverlo.Ha una buona tensione d'insieme la prima parte a Firenze (però,io che ivi abito, la nebbia , in centro non ce l'ho mai vista...),perde qualche colpo nella seconda parte negli Stati Uniti,e la sceneggiatura di due insigni professionisti dello script cinematografico( Mamet e Zaillian) ha optato per cancellare dalla storia il personaggio della sorella di Mason Verger( Gary Oldman),che rappresenta invece il guizzo narrativo che nel finale fa acquistare spessore al romanzo di Harris.E con questo, sparisce pure la prova della genialità di Lecter nel districarsi da una trappola mortale;tra Hopkins,che accentua il lato malignamente serafico del dottore,e Julianne Moore,che dà connotati più sensuali a Clarice Starling di Jodie Foster,più donna d'azione, c'è una discreta alchimia.Le scene shock,attese e temute dal pubblico,con il pasto dei verri a base di ciccia umana,e la delirante "decalottazione" del turpe superiore della Starling Liotta giungono puntualmente, ma fanno meno effetto che sulla pagina; rimane più impresso l'atto sacrificale che lega il cannibale alla agente Fbi,in cui il mostro imparerà che amare significa anche esser disposti a perdere qualcosa...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta